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sabato 9 novembre 2019

IL CRITICO D'ARTE SUL MIO ZODIACO


Ecco come ebbe ad esprimersi, sui miei disegni zodiacali commentati, nel maggio 2008, Maria Teresa Prestigiacomo (nella foto con l'attrice Maria Grazia Cucinotta), Critico d’Arte Internazionale, Giornalista iscritta all’Ordine Nazionale di Roma, Presidente dell’Accademia Euromediterranea delle Arti di Messina.

Gian Lorenzo Bernini, dettando al figlio la propria biografia minimizzò al massimo su chi fossero stati i suoi maestri. Allo stesso modo si comportò Michelangelo, quando Ascanio Condivi, il suo biografo, venne chiamato dal maestro per sedimentare le sue memorie.

Quale fosse il messaggio è presto svelato: far comprendere al mondo che fossero dei Geni senza maestri e senza influenze alcune, da parte del contesto storico-artistico e socio-politico del tempo.

Al contrario, con umiltà (che il maestro Montuori saggiamente alterna alla sua sicurezza), l’artista-astrologo-astronomo, pagina dopo pagina, segno zodiacale dopo segno, mostra i suoi riferimenti “cosmici”, offre ai lettori una sintesi della sua ricca cultura, pregnante di solidi contenuti, di riferimenti alla teologia, alle confessioni religiose, al Cattolicesimo, al Buddismo, alle teorie della Metempsicosi, alla medicina dell’antica Scuola Salernitana, all’inconfutabile saggezza cinese, all’eterno, arcano fascino della mitologia greca, alla filosofia cosmica di Ermete Trismegisto alla filosofia indiana.

Tutto concorre verso un fine: la piena spiritualità dell’uomo: ” Chi fa del bene, amico mio, non sarà mai sopraffatto dal male. Rinascendo trova la coscienza divina raggiunta nella vita precedente e compie sforzi più intensi per la perfezione.”: in tal modo recita una massima di Bhagavad Gita che Montuori associa al segno zodiacale Leone… Ricorda la filosofia di San Tommaso D’Aquino, evocato da Dante nella Divina Commedia, nel Paradiso, per quegli stessi concetti filosofici, il “Bonum diffusivum sui ( Il bene si diffonde da sé).

Pertanto, si evince che la produzione del maestro salernitano, medico, pittore, non è solo prodotto artistico, Bene Culturale in senso stretto come tutte le opere d’arte, bensì riveste un carattere specifico, nella pregnanza del suo significato che mostra al fruitore dell’opera, attraverso un ventaglio di sfaccettature.

Numerose sono state le rivisitazioni dei Segni Zodiacali, da parte degli artisti, in chiave comica, in stile minimale o genere gotico. La rielaborazione di Montuori si colloca quale rappresentazione pittorica densa di input, ricca di spunti per riflettere sui profondi significati. Essi attingono alle radici antropologico-culturali-scientifiche (dell’astrologia e dell’astronomia), traggono linfa vitale dalle ricerche e dai proficui studi compiuti dall’artista.

Infatti, la sua ricca cultura scientifica, la sua brillante cultura classica permea le sue opere che si impongono quali concezioni segniche nuove. Sono idee, pensieri filosofico - iconici all’interno dello Zodiaco e dei suoi Segni.

Sono percorsi di intensa spiritualità che Montuori, con la filosofia di un guru indiano, ci invita a consumare. Pertanto, attraverso lo zodiaco, i suoi segni zodiacali d’arte si impongono al lettore ed al fruitore delle opere quali momenti funzionali all’artista per dispensare frammenti di saggezza, lezioni di vita destinate ad un’umanità sofferta e tormentata. Ne riceviamo sollievo, ne traiamo beneficio, linfa vitale per i nostri giorni imprigionati in un “ roveto di giorni senza tempo” come recitano i versi del poeta Nicola Romano nella poesia“ Nell’ora delle stelle”.

C’è da aggiungere che ogni Segno Zodiacale di Montuori, nel libro, è corredato da un profondo pensiero, spiritualità in bonsai dei nostri giorni. L’artista coglie e trasferisce sulla tela e su queste pagine, il ritmo dell’energia che si muove tra dodici stati dell’Essere. Esso è espresso elegantemente dal pittore-filosofo tra forme, piani e volumi, attraverso il captare ed il trasferire dell’energia, anche quella cromatica (cromoterapeutica). Lo Zodiaco diventa, pertanto, strumento per dissertare sulla vita e sul mondo.

Una conclusione, se potesse definirsi tale, potrebbe considerarsi quella che costituisce la riflessione-corredo del segno zodiacale Leone di Montuori, affidata al filosofo ed astronomo persiano Khayyàm ( 1200 d.C): “Cos’è tutto questo affannarsi per il denaro e tormentarsi per questo mondo? Hai mai visto qualcuno che sia vissuto eterno? Questi uno o due soffi di vita, che sono nel tuo corpo, sono un dono: a mo’ di dono bisogna vivere!”

Un’altra considerazione che ci offre la produzione di Montuori è che le neuroscienze hanno dato un contributo alla comprensione dell’esperienza estetica dell’arte: cosa ci spinge, come nel caso delle opere dell’artista, a quel cortocircuito occhio-mente o “ occhio spirito”, come recita il titolo di un intrigante testo dedicato da Merleau-Ponty, nel 1964 all’Estetica?

Ed ancora, si può dire che i suoi stessi dipinti ci riconducono verso gli studi attuali della Neuroestetica e delle Neuroscienze, riguardo alla scoperta dei Neuroni a specchio: attraverso i neuroni a specchio gli scienziati intendono dimostrare che, nella fattispecie dei Segni Zodiacali, come nella percezione delle immagini di contenuto artistico, il vedere, la percezione visiva è cosa ben diversa da una semplice registrazione visiva di ciò che osserviamo.

Intendo sostenere la tesi degli scienziati “scopritori dei neuroni a specchio”: con i Segni Zodiacali pittorici di Montuori si interagisce profondamente, attivando quella che si definisce una “embodied simulation”, simile al fenomeno dell’empatia, concetto meglio definito dal fisiologo Vittorio Gallese che con D.Freedberg affronta l’argomento in “ Motion, emotion and empathy in esthetic experience”, 2007.

Le opere sono caratterizzate da un forte equilibrio cromatico, un acceso bilanciamento ritmico. Quasi ectoplasmi, protozoi o batteri al microscopio appaiono alcuni segni, come il “Cancro” dalla brillante componente cromatica, dal forte dinamismo innestato dal pittore nell’impianto scenico reso spettacolare attraverso le caleidoscopiche cromie.

I “Pesci”? Gravitano in un’atmosfera subacquea dai fondali perdut. Forse la Fossa delle Marianne? Chissà tra quali anfratti, anfore etrusche o relitti di navi fenice scivoleranno silenziosi quei pesci? L’habitat naturale è il viola, segno che nel fondo del mare vige un’altra vita, una dimensione cosmica-onirica. La componente cromatica è allo stesso modo forte, nell’opera “Pesci” che gravita sulle nuances del rosso acceso: due tre colori dal forte senso ritmico; un terzo colore conferisce particolare movimento al fondale.

L’”Acquario” è dominato dal ritmo musicale; come in una sinfonia, tutto è armonia, tutto riconduce all’ordine. Il fondo azzurro colloca l’”Acquario” nel suo habitat naturale.

“Gemelli”, invece, è un’opera incastonata in una diversa Galassia, in cui due gemelle (Montuori riscatta la condizione femminile) guardano alla Terra, ad altri pianeti dalle forme strane e dai colori surreali. L’insieme, scultoreo nell’impianto, si incastona in un’ellisse, riconducendo la composizione all’armonia.

“Vergine” appare minimale, sintetica: con pochi tratti l’artista coglie pathos e mestizia, attribuendo alla “ Vergine” il tipico colore femminile: il rosa.

Di rosso fuoco, di passione, sangue, amore e morte, si riveste il “ Toro”: un’ellisse, un’arena virtuale per un Toro dalla testa blu, il colore della rinascita e della rigenerazione…blu, colore freddo, in contrasto con il rosso del sangue e dell’arena.

Il Capricorno è, al contrario “mitologico”, prustianamente perduto nel tempo ritrovato, appare romantico; ha il fondo nero della caparbietà, della costanza, presenta segni etnici.

In conclusione, segni ritrovati, Segni Zodiacali che intrecciano pensieri e storie nuove con il mondo…Poco importerà se il numero fornito da Montuori ed attribuito al tuo segno, sarà fortunato o meno oppure se la tua pietra fortunata, di ametista o di diamante, a contatto della tua pelle, di Toro o di altro segno, non renderà particolarmente brillante la tua esistenza.

Quel che importa è che con Michele Montuori abbiamo percorso un viaggio a ritroso nel tempo, a velocità della luce delle Stelle, un viaggio col cuore e con i sentimenti “antichi” di chi vuole fare conoscere meglio lo Zodiaco: ”Conoscere per amare”: recitavano le parole di una nota enciclica di Papa Giovanni XXIII, Papa Woytila.

mercoledì 6 novembre 2019

SUL SEGNO DELL'ARIETE (21 marzo - 20 aprile)

GENERALITA'

Negli antichi libri sanscriti, l'Ariete, a capo del gregge, è definito come fuoco purificatore. Il mito che vi si ricollega è quello degli Argonauti, alla ricerca del Vello d'Oro. Nel ciclo evolutivo umano rappresenta l'inizio dell'esperienza, la nascita dell'individuo.

Tende a fornire un immagine vincente di sé. Consuma incessantemente le sue energie, ha frequenti processi infiammatori, ma recupera rapidamente. Il suo numero portafortuna è l’11, la sua pietra il diamante (agata rossa, corniola, granato). Sotto tale segno, è nato Bach.

I BAMBINI “ARIETE”.

Ribelli e di temperamento impulsivo, mettono in discussione l'autorità dei genitori. Non hanno interesse per i giochi di pazienza, ma prediligono il movimento e la competizione.

GLI UOMINI ”ARIETE”

Accentrano sempre l'attenzione su di sé. Quando individuano una mèta, puntano decisi al traguardo; se sul lavoro raggiungono posizioni di potere, diventano refrattari a qualsiasi critica. Si dedicano anima e corpo all'amore, ma, se il sentimento si deteriora, possono voltare pagina senza ripensamenti. Con i figli, hanno atteggiamenti camerateschi e sbrigativi.

LE DONNE “ARIETE”.

Sono donne che sembrano avere una naturale propensione ad attirare, con la loro effervescenza e gioia di vivere, chi le avvicina. Sono madri esigenti ed autoritarie, ma tendono a prevaricare l'autonomia dei figli nelle loro scelte.

“PERCORSI D'OGGI”.

Oggi dobbiamo fare i conti con la devastazione dell'ambiente e con l'inaridimento del senso del Bene nei singoli e nelle collettività. Racconta il disegno che l'essere, quasi l'animale bicefalo che è in ognuno, quando postula la Divinità, viene affiancato da silenziose radici del Sè, la cui sceverata Immagine lo attira. 

La sofferenza dell'anima si traduce spesso anche in malattia mentale, punta dell'iceberg di un problema collettivo e ben più vasto: riguarda ogni anno nel mondo circa 450 milioni di persone, di cui 873.000 commettono come inconsciamente atto suicidario. 

Molti sono gli eventi stressanti che possono indurla, ed in una scala che va da 100 in giù, a parte le situazioni di passaggio ad altra vita, ecco i relativi punteggi di gravità che la accompagnano:

Divorzio 73. Separazione dal coniuge 65. Imprigionamento 63. Morte di un parente stretto 63. Incidente o malattia 53. Matrimonio 50. Licenziamento 47. Riconciliazione matrimoniale 45. Pensionamento 45. Variazione nello stato di salute di un membro della famiglia 44. Gravidanza 40. Acquisizione di un nuovo membro familiare 39. Cambiamento nello stato economico 38. Cambiamento di attività lavorativa 36. Variazione nei contrasti con il coniuge 35. Ipoteca di entità rilevante 31. Cambio di responsabilità sul lavoro 29. Allontanamento da casa dei figli 29. Problemi con parenti acquisiti 29. Notevole successo personale 28. Inizio o fine del lavoro da parte del coniuge. 26. Inizio o fine della scuola 26. 

Molti sono anche i casi di ansia e depressione, presenti oramai in tutti e comunque rappresentanti il 95% delle cosiddette malattie della mente. Qualche operatore del settore religioso ha affermato recentemente che quando con la mente ci si ammala, dobbiamo pensare ad un'immagine deformata di Dio. Qualcun altro ha detto invece che dobbiamo pensare ad un'immagine fedele di Dio nostro Signore.

Le due cose sono come equivalenti: la condizione di "malattia" (se tale è, e non invece è ossidazione iperacida neuronale dei distretti che neurobiologicamente danno determinati sintomi, dominabili con antiossidanti e dieta alcalogena), in cui la persona è come momentaneamente priva della responsabilità delle sue azioni, è paradossalmente più vicina a Dio, poichè in questo stato sembra non disporre a pieno di propria coscienza, quasi a confessare ed allontanare mancanze intraviste in se ed altri.

SUL SEGNO DEL TORO (21 aprile - 21 maggio)

I BAMBINI “TORO”.

Il loro carattere allegro, socievole e metodico facilita molto il compito dei genitori. Elaborano con ritmi pacati ogni esperienza che vivono e memorizzano con facilità le esperienze, non dimenticando una promessa ricevuta o un rimprovero immeritato.

GLI UOMINI “TORO”.

Non affidano nulla al caso, ma, se non brillano per intraprendenza, programmano con metodo e gestiscono abilmente le loro risorse. Non sono attratti dal successo chiassoso e dal potere, semmai da tutte le soddisfazioni morali e materiali che possono derivarne. In famiglia, può accadere che si adagino nella routine, e con i figli sono un po' severi, ma perché possano ottenere il meglio dalla vita.

LE DONNE “TORO”.

Agiscono con dolcezza e spontanea semplicità, ma nascondono una personalità forte e concreta. Distribuiscono saggiamente le loro energie tra la sfera affettiva e quella professionale. Anche se raggiungono una posizione di rilievo, il loro vero regno è la casa.

“PERCORSI D'OGGI".

Non si desidera qui far torto, soffermandosi sulla frase che accompagna il disegno, a Dante, Shakespeare, Leopardi e Manzoni (le loro liriche, come quelle greco-romane, sono eterne), né alle migliaia di persone che ogni giorno esprimono un proprio poetico pensiero.

Diceva infatti il vecchio Karol, nel 1999, nella sua lettera gli artisti: "Nessuno, meglio di voi artisti, può intuire qualcosa del pathos con cui Dio, all'alba della Creazione, guardò all'opera delle sue mani!".

La pagina iniziale della Bibbia (... e Dio creò l'uomo a Sua immagine) ci presenta Dio come il modello esemplare di ogni persona che produce un'opera: nell'uomo artefice si rispecchia la Sua immagine di Creatore. 

Ma qual è la differenza tra "Creatore" e artefice"? Chi crea, dona l'essere stesso, trae qualcosa dal nulla - ex nihilo sui et subiecti, si usa dire in latino -; e questo, in senso stretto, è modo di procedere soltanto dell'Onnipotente.

L'artefice, invece, utilizza qualcosa di già esistente, a cui dà forma e significato". L'uomo è capace più che altro di trasformare (un po' un diaboulos, da diaboulomai: trasformo) cose preesistenti (un atomo, della silice, il frutto di un rapporto, di una pianta, di un altofomo). Non sarà mai in grado di creare qualcosa dal nulla, neanche un filo d'erba: è già tutto creato, dall'inizio dei tempi, in cui vide infine luce anche la coppia umana.

Noi siamo in sostanza il pubblico: sul palcoscenico c'è solo l'Uno, nel suo assetto di Coppia originaria. Possiamo qualche volta (questa è la funzione dell'arte) provare ad imitarne qualche dato, ma niente di più. L'omino rappresentato nel disegno, nel piccolo uovo cosmico in cui siamo immersi e ci riflettiamo dalla notte dei tempi, sembra pensare a destra e a manca (a simbolo del relativismo che ci pervade).

Ma la sua luce, il suo immergersi nelle cose superiori che ben lo trascendono, l'ha di fronte: è la parte misericordiosa di Dio, il volto femminile della Donna per eccellenza (Maria, per noi), eterea, volto legato come in una stessa corporeità al Suo Stesso Dio ed allo Spirito comune che li sostiene.

Ed è a Dio stesso - unum con Lei- che l'uomo deve rivolgersi: ha riversato tutta la Sua Intelligenza dall'inizio dei tempi (ancora, ad esempio, ed altro che evoluzione, si sa meno che niente del ciclo di Krebs, figurarsi dell'insieme dei processi metabolici o della macchina uomo!), ed ha permesso di farsi crocifiggere, in un silenzio corrispondente (non solo duemila anni fa, ma certo anche prima e dopo) all'ignoranza.

SUL SEGNO DEI GEMELLI (22 maggio - 21 giugno)

GENERALITA'.

Due miti attengono ai Gemelli. Quello di Narciso, giovane bellissimo che, innamorato di se stesso, annega, ammirando la sua immagine riflessa sull'acqua. Quello dei due inseparabili fratelli, uno divino e l'altro umano, che ottengono dagli dei il permesso di trascorrere sei mesi sull'Olimpo e sei agli inferi.

Nel cido evolutivo umano, rappresentano la relazione all'ambiente attraverso la conoscenza. Ad essi si riconosce l'influenza su polmoni e apparato respiratorio, ma il loro punto delicato è il sistema nervoso, dato che utilizzano ed esauriscono incessantemente le loro energie mentali.

Il loro numero portafortuna è il 3, la loro pietra l'agata (berillo, diaspro, malachite). Vi è nato Dante Alighieri.

I BAMBINI "GEMELLI”.

Affermano come subito la loro personalità simpatica e accattivante. Attenti osservatori, scoprono i punti deboli degli adulti e, con le loro mosse da monello innocente, riescono a farsi perdonare difetti e mancanze, facendo venir meno ogni severità nei loro confronti.

Socievolissimi con i loro compagni, li seguono senza ricercare un ruolo di leader, troppo impegnativo per tipi come loro, che amano soprattutto giocare. Vanno guidati con mano ferma, ma è l'affetto a dar loro più sicurezza.

GLI UOMINI "GEMELLI”.

Brillanti e rispettosi delle idee altrui, sono attratti dalle competizioni della vita, e, pur applicando le loro strategie, sanno accettare la sconfitta momentanea, quando capita.

LE DONNE"GEMELLI”.

Sono eclettiche, con mille interessi, sempre aggiornate. In casa, non dimostrano grandi capacità organizzative, ma le gestiscono con fantasia e creatività. Talora insoddisfatte, riescono quasi sempre a superare con brillantezza le insicurezze che ne derivano.

“PERCORSI D'OGGI”.

Amenenope, poeta dell'antico Egitto, come parlando al suo doppio, rivolge il pensiero al povero. Non si può certo dormire tranquilli, se non si aiuta un povero, anche se visto solo sul giornale o in qualche centro di accoglienza o per strada mentre rischiava se stesso per sovvenire al quotidiano o dietro il bancone di un negozio in chiusura per caduta degli affari.

Se, potendo soccorrere, ti defili, metti quel tuo fratello in maggiori difficoltà: è facile immaginare che se non riesce a pagare il suo debito, per poco o per intero, verosimilmente non riuscirà neanche a sostentarsi e a sostentare quelli vicino a lui!

Chi è realmente il povero?! E' ogni persona che cerca il sufficiente, talvolta il di più, allo stesso modo in cui lo ricerca ognuno di noi; quel sufficiente che non riesce a trovare, perché lo ha perso o perché non ha potuto o saputo procurarselo. Non è solo chi ti stende la mano francamente, non solo una persona od una famiglia che sta entrando a far parte del novero sempre più grande di quelle in difficoltà.

E' chiunque sbagli, povero. Sta a noi - con la nostra sensibilità quotidiana e costante, i nostri pensieri, i nostri relativi esempi - tirarli fuori, con ogni sforzo e in tutta umiltà se li abbiamo veramente a cuore, dalla empasse che vivono. 

Se poi si riesca a fare anche un discorso globale, pare proprio che sia di una estrema semplicità che i Paesi ricchi sovvengano ai Paesi poveri per ben miseri ma fondamentali bisogni: bere, mangiare, vestirsi, leggere, fasciarsi le ferite. Pare si stia in errore.

Chi davvero guida le sorti economiche, e non solo, del mondo è consapevole del fatto che le sue postazioni sono oramai stabili ed inaccessibili, per cui dovrebbe lasciar esprimere e non disperdere continuamente i definitori e costruttori del Bene: uomini di buona volontà, presenti sotto ogni latitudine e condizione.

Ove ciò non avvenga, si corre, davanti a Dio, un rischio ben più grave di quelli oggi procurati al pianeta, allogato su una bomba e zeppo di veleni nelle sue acque che defluiscono dai centri abitati: la distruzione della coscienza e dell'uomo stesso!

Davvero, per qualche centesimo in più, non potremo più respirare o bere acqua, come capita a tanti poveri nel mondo? Davvero metà della popolazione terrestre dovrà alloggiare in baraccopoli? Se tu, ricco, oggi non fai qualcosa subito (comincia a pensare ai bisogni delle persone che possono e potrebbero dipendere da te oltre e in virtù delle tue stesse ricchezze), domani, ove non avvenga interruzione e continui il ciclo della vita, potresti trovarti dall'altra parte, in questa o nell'altra vita - come dicono in oriente - per sofferenze ancora maggiori, ad imparare forse quel qualcosa in più che ti deriva dal tuo essere così egoisticamente presente solo a te stesso.

SUL SEGNO DEL CANCRO (22 giugno - 22 luglio)

GENERALITA’.

Nelle iconografie più antiche, vengono rappresentati i miti legati alla Grande Madre quando associata alla Luna, nella sua potenza preposta a trasmettere la vita feconda. Nel mondo greco, è Artemide, la dea vergine che di notte può presentarsi come l'inquietante Selene o la temibile Acate, dea degli inferi. Nel ciclo evolutivo umano, rappresenta il riconoscimento del mondo delle origini, delle proprie radici più profonde.

Il nato nel segno ha il punto debole nello stomaco e nell'apparato digerente, per cui è molto salutare un'alimentazione equilibrata e semplice. Il suo numero portafortuna è il 4, la sua pietra il rubino (calcedonio, giada, perla selenite). Vi è nato Giacomo Leopardi.

I BAMBINI “CANCRO”.

Hanno una profonda sensibilità e sono dotati di ricca immaginazione. Difficilmente si staccano dai genitori, da cui desiderano protezione e sicurezza. Temono di aprirsi ai coetanei, ma una volta tranquillizzati, stabiliscono sui banchi di scuola amicizie durevoli. Se però incontrano difficoltà in classe, è necessario consolarli.

GLI UOMINI “CANCRO”.

Sono attaccati al passato, alle tradizioni di famiglia e agli amici di infanzia. Hanno un'incredibile senso di responsabilità ed attaccamento al lavoro. Sono molto legati agli schemi familiari ed esigono un'attenzione costante. Padri tenerissimi, anche se apprensivi.

LE DONNE “CANCRO”.

Romantiche e sognatrici, scelgono un lavoro che valorizzi le loro doti di intuizione e umanità- Riescono a costruire con dedizione una rete solida di amicizie, ma desiderano essere rassicurate e circondate di attenzioni.

“PERCORSI D’OGGI”.

Solitamente, quando si evoca questo segno, a parte quel che ci dicono gli astrologi, si pensa subito alla malattia. Scrive U. Veronesi nel suo libro: "Una carezza, per guarire". "Nel giro di un paio di generazioni, dalla metà del secolo scorso a oggi, la famiglia e la società si sono trasformate in modo radicale.

Dalle comunità patriarcali allargate e composte di 40-50 unità, si è arrivati alle famiglie mononucleari, composte da poche unità e con tendenze centrifughe. Dalla ritualità di una volta, dove ci si riuniva tutti intorno alla tavola per il pasto, ove il tempo si fermava e si affrontavano in famiglia i problemi personali o della comunità (e la saggezza dei più anziani si confrontava forse con sin troppa efficacia con le pulsioni giovanili), siamo arrivati al pranzo o alla cena consumati da soli, al più davanti al freddo occhio televisivo, al bar o in salotto, con un vassoio, di fronte alla partita, al telegiornale o alla puntata imperdibile.

La struttura sociale si è profondamente e velocemente modificata, e sono comparsi malesseri e patologie, senz'altro paralleli a tali cambiamenti: i disturbi della sfera alimentare, la depressione, la tossicodipendenza, solo per citare i più eclatanti.

La famiglia è mononucleare, i genitori lavorano (anche se in molte famiglie neanche uno ha questa fortuna), non ci sono più i fratelli, o ce ne sono di meno. In breve, cede anche lo scambio di confidenze e di opinioni con nonni, zii, cugini, ed il rapporto con i coetanei si afferma quasi subito come orizzontale.

La Sanità ruotava tutta intorno al medico condotto, che col prete aveva il compito di seguire tutti i componenti di una famiglia dalla nascita alla morte, attraverso tutti i passaggi della loro evoluzione psicofisica.

Oggi, tranne in rari casi, il medico difficilmente si prende cura dei problemi interiori che possono aver ingenerato una ipertensione, o un cambio negativo del regime alimentare. Se si sommano queste due componenti (mancata breve psicanalisi dell'ammalato ed elusione come totale dell'insegnamento approfondito, metabolico, dei precetti della Scuola Medica Salernitana:”Le malattie si curano a tavola”, non solo in famiglia, ma anche e soprattutto nelle mense scolastiche ed ospedaliere), è facile pensare che le statistiche sulle malattie degenerative e sul cancro che ne consegue debbano dimostrarsi realmente ingravescenti.

Dopo mille analisi e mille terapie e tra varie sofferenze, come attraversando mille foreste, poche volte l'ammalato riesce a sapere che bisogna infine, con pochi e semplici e in sostanza antiossidanti farmaci e nel rispetto del rapporto metabolico alcalino/acido di 4 a 1, mangiare poco e bene, bere molto ed essere altruisti.

Nel campo della medicina alternativa (che sempre più si avvale dei principi della bioelettronica di Vincent, evoluzione diagnostica e terapeutica dei dati fornitici da Ippocrate), c'è molto da fare.

SUL SEGNO DEL LEONE (23 luglio - 22 agosto)

"GENERALITA".

Si riconducono ad esso i miti solari, da quello del dio persiano Mitra - dispensatore di salvezza e luce -, a quello del dio dell'Olimpo Apollo - dio virile per eccellenza e signore delle arti -, ad Ercole - che con le sue dodici fatiche perfeziona e rende divina la natura umana.

Nel ciclo evolutivo umano rappresenta l'affermazione dell'io, l'espansione della personalità. E naturalmente dotato di una fierezza e di un dinamismo energico, che gli conferiscono autorità. Il nativo impegna molto cuore ed sistema circolatorio, ed essendo iperattivo ed instancabile è necessario impari a rilassarsi e a condurre dieta antiossidativa ed ipocolesterolemizzante, per arginare  rischi da stress.

Il suo numero portafortuna è il 5, la sua pietra la sardonica (ambra, crisolito, occhio di tigre, rubino).  Vi è nato Henri Ford.

“I BAMBINI “LEONE”.

A causa della loro innata espansività, nei primi anni hanno assoluta necessità che vengano loro continuamente soddisfatte tutte le incontenibili richieste di conoscenza e di affetto. Non tarderanno allora a mostrare la loro inclinazione al comando, che non ammette mezze misure.

Nello studio, lo spirito competitivo li porterà a raggiungere risultati sempre migliori, purchè corretti secondo saggezza.

“GLI UOMINI “LEONE”.

Le loro energie e le loro capacità sono rivolte alla conquista di quei primati che nella vita ritengono loro naturali prerogative. Essendo ad essi estranee le idee dell'insuccesso o della sconfitta, quando capitano vivono una durissima crisi, chè torna loro difficile ridimensionare le aspettative. Sono sempre autorevoli con i figli, a volte esagerando.

“LE DONNE"LEONE”.

Sono prime donne per vocazione, nate per imporsi e per calamitare su di sé attenzione e ammirazione. Affascinanti, aristocratiche, per via di quella elegante noncuranza con cui si rivolgono al prossimo, possono apparire superbe, ma sanno aprire il loro cuore con grande generosità a chi chiede aiuto, fornendo un sostegno psicologico ed una organizzazione efficientissima nel risolvere i problemi altrui.

E' chiaro che tali donne esigono il massimo dalla vita e dall'amore, e, per far breccia nel loro cuore, il partner deve mostrare classe ed intraprendenza.

“PERCORSI D’OGGI”.

Un genitore che voglia educare i figli (cioè trarli dal mondo beato dell'infanzia, quella del principe Siddharta, che ancora non aveva visto il sobborgo della città), che voglia parlare alla loro ancor netta e ritta coscienza in modo stabile, trova più attenzione e riflessione quando li istruisce sulle inevitabili sconfitte che la vita riserva.

Nel vangelo indiano (la Bhagavad Gita, Il Canto del Beato) si parla non solo del rapporto intrinseco della divinità, cioè del vissuto interiore di Krishna e della sua sposa Radharani (pare leggere la Genesi: "Facciamo l'uomo a nostra immagine e somiglianza"), ma dei consigli che Dio stesso dà al suo arciere, immagine dell'umanità già fedele e contemplatrice delle bellezze del cuore di Dio.

Lasciando tali considerazioni ad una approfondita meditazione, in quest'epoca dei suoni e dei colori sono facili le deviazioni dal senso e dalle leggi dell'amore divino, nascoste nei comandamenti di Mosè e non distanti da essi.

Sono realistiche alcune affermazioni filosofiche: "Bisogna guardarsi dal commettere ingiustizia, più che dal riceverla. L'uomo deve preoccuparsi non di apparire buono ma di esserlo veramente, e in privato e in pubblico. E lascia pure che gli altri ti disprezzino, considerandoti un folle, e che ti offendano, se vogliono".

L'umanità buona, ai primordi e dopo, è stata sempre crocifissa durante i voli pindarici che si è procurata, e sempre mediante capri espiatori, ma i comandamenti all'anima sono rimasti, e stazionano e si reincarnano o ripresentano in ogni uomo o donna con buona volontà.

Omar Khayyàm, filosofo e astronomo persiano del 1200 d.C., rincalza: “Cos'è tutto questo affannarsi per il denaro, e tormentarsi per questo mondo? Hai mai visto qualcuno che sia vissuto eterno? Questi uno o due soffi di vita, che sono nel tuo corpo, se non un dono: e a mò di dono bisogna vivere!

E sì, per Zeus, lascia pure, restando impavido nel fare ciò che è più giusto fare, che ti schiaffeggino: tu non potrai patire nulla di male, quello a loro riservato, ove insistano.

SUL SEGNO DELLA VERGINE (23 agosto - 22 settembre)

GENERALITA'.

Nelle più antiche tradizioni, la figura della Vergine compare come apportatrice di purezza e castità: Demetra, ad esempio, simbolica dea delle messi e del raccolto, e certo la Madonna, che continua ancora oggi a riversare dalle sue mani i più puri e sacrificali pensieri del suo cuore, per raccogliere anime a lei rese simili.

Nel ciclo evolutivo, il segno Vergine rappresenta il principio dell'ordine, della ripartizione equilibrata e concreta delle energie.

Segno di efficienza, laboriosità, scrupolosa attenzione ai dettagli. Il suo numero portafortuna è il 6, la pietra è lo zaffiro (berillio, diaspro, giada, tormalina). Vi è nato Wolfgang Goethe.

I BAMBINI "VERGINE".

Ingegnosi, dotati di notevole capacità di applicazione, non amano le competizioni, per cui sarebbe bene educarli al confronto e insegnare a sostenere le loro ragioni, in modo che acquistino sicurezza.

GLI UOMINI "VERGINE".

Scrupolosi e attenti ai dettagli, hanno complementari capacità di programmazione, utile a tutti. Trovano peraltro difficoltà a rilassare la mente e a tacitarne i giudizi troppo severi. Ciò può impedir loro di esprimere gli impulsi del cuore, e suscitare una sensazione di freddezza in chi li avvicina.

LE DONNE "VERGINE".

Dotate di serio spirito di osservazione, limpide nei giudizi, sono impeccabili sul lavoro e in famiglia. Questo culto per l'efficienza prepara a volte una dèbacle, che sfocia in insicurezza e nervosismo, puntando impietosamente il dito su loro stesse e gli altri. Sono madri prodighe di consigli e cure materiali, a volte assillanti, per le continue preoccupazioni.

PERCORSI D'OGGI.

A nessuna persona di giudizio, tranne a quelli che smanettano sul video o su Internet alla ricerca di siti di sterile intento, interessa di sapere se intatta la corporeità urogenitale della Madonna. Sarebbe meglio porsi questo quesito: "Era pulito e disposto ad un amore globale il suo pensiero, quando la concezione dei suoi stessi pensieri fu pienamente disposta ad uscire fuori di Sè?".

La vergine Bernadette piangeva, quando le apparve colei che si era manifestata dicendole: "lo sono l'Immacolata Concezione". La sua eterea immagine pare andarsene nell'iperuraneo, che i filosofi paragonano al bello continuo del "vissuto" divino, in un assoluto ed eterno ed incondizionato rapporto di Amore, ma, al limite, quasi sul margine dell'uovo cosmico, torna indietro, lì dove intravede il suo cuore come per intero..Segue un prolungato, freddo silenzio, in una lunga meditazione, quella che da sempre è stata raccolta e contemplata, in particolare nei monasteri e nelle esperienze del deserto.

Maria si circondò di donne dal vissuto povero (in sostanza gli umili reali o quelli che con la loro vita in minus quasi lo ricercano), anche della Maddalena (il cui nome significa torre, colei che è grande): costei percepiva che i romanzi della vita sono finti e parziali e piacciono per quello, e che in fondo il vero Signore della vita manca, da vivo e da morto, anche se non è mai assente.

Cristo! Il Dio dei flagelli a sangue, degli sputi, dei chiodi, che vuol mantenere vivo il ricordo del discorso della montagna e dello spirito sacrificale condotto sino alla fine, toglie più facilmente la parola di bocca, e sulla sua tomba, mentre i discepoli sono increduli, fa dire alle donne: "Sul mio giaciglio, lungo la notte, ho cercato l'amato del mio cuore; l'ho cercato, ma non l'ho trovato. Mi alzerò e farò il giro della città: per le strade e per le piazze voglio cercare chi mi ha indicato il percorso della vita.

SUL SEGNO DELLA BILANCIA (25 settembre - 22 ottobre)

“GENERALITA’.

In mitologia, questo segno parla sia di Venere che di Amore e Psiche, nel senso della bellezza armonica e dell'attrazione basata sulle affinità elettive, sulle qualità più profonde del legame di coppia. Nel ciclo evolutivo, indica l'incontro equilibrato fra due lo.

L'innata sensibilità con cui si accostano agli altri stabilisce profonde armonie. Il bisogno di vivere situazioni serene e rapporti gratificanti può accentuarsi al punto da portarli a soffocare la propria vera natura, pur di non incrinare un equilibrio.

Sono indolenti di fondo e non amano sentirsi coinvolti nelle responsabilità, che riescono a scaricare con disarmante innocenza sulle persone che hanno intorno. Pagano prezzi salati se in amore non raggiungono l'ideale.

Il loro segno portafortuna è il 7, la pietra l'opale (brillante, corallo rosa, diamante, zircone). Vi è nato Giuseppe Verdi.

I BAMBINI “BILANCIA”.

Sono bambini allegri e affettuosi, per cui suscitano immediata simpatia e protezione. Hanno intelligenza vivace e curiosa e logica coerente e precisa, ma non hanno costanza nell'applicazione, per cui vanno seguiti con fermezza, onde non debbano sfuggire le proprie responsabilità.

GLI UOMINI “BILANCIA”.

Con mente lucida e chiara, riescono ad adattarsi a tutte le situazioni, senza aggressività e senza perdere la loro imperturbabile calma. Hanno un'intuizione sottile e un vivo senso psicologico, e seguono rigorosi principi di giustizia, in seguito ai quali, se non ottengono risposte confacenti, reagiscono con chiusure anche nette. Pur severi con se stessi, non sopportano la solitudine ed hanno un vivo senso dell'amicizia.

Con le partners sono teneri e protettivi, ed essendo convinti sostenitori della coppia, pare loro quasi impossibile concepire il distacco dalla donna che amano. Sono attaccati alla famiglia, e i figli possono contare sul loro senso amicale.

LE DONNE “BILANCIA”.

Ricche di charme e di naturale eleganza, scelgono a colpo sicuro le situazioni più congeniali. Sensibilmente romantiche, se incontrano l'uomo giusto per loro sono compagne sagge e adorabili. Sono madri comprensive.

“PERCORSI D'OGGI”.

Sembra oggi più che mai tempo di un reale superamento da una morale, pur sussistente, del peccato, preoccupata di stabilire i limiti tra peccato e non-peccato, tra peccato mortale e peccato veniale, a una morale dell'amore, che dia più tempo per “riconoscersi”.

Da una morale della legge, solo preoccupata della sua rigida osservanza e dei riti, con i conseguenti complessi di colpa, che certo continuano ad esistere, a una morale creatrice, in un costante clima di umiltà, che è attenzione verso chiunque manchi di qualcosa.

Quanta umanità, alla sequela del Cristo, espresse san Matteo apostolo nel suo vangelo! "Se tuo fratello ha peccato contro di te, và e correggilo, tra te e lui soltanto. Se ti ascolterà, lo avrai salvato da cose peggiori".

Diceva poi S. Luca: "Uno dei Farisei lo invitò a tavola con lui, e Gesù entrò nella sua casa e si mise a tavola con lui; quand'ecco una donna, che nella città era conosciuta come peccatrice, avendo saputo che egli era lì, venne portando con sé un vaso di unguento profumato. Postasi dietro, vicino ai piedi di lui, piangendo, perché ne conosceva i più intimi e sacrificali pensieri, cominciò a bagnare di lacrime i suoi piedi, e ad asciugarli con i capelli del suo capo. Poi, li baciava e li ungeva con unguento profumato. A quella vista, il Fariseo che lo aveva invitato disse tra sé: - Se costui fosse un profeta, saprebbe che razza di donna è quella che tocca..., una peccatrice! -. Ma Gesù, rispondendo, gli disse: - Simone, ho qualcosa da dirti -. - E quello: Maestro, parla! -. Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l'altro cinquanta. Ma, non avendo essi la possibilità di restituire, condonò a tutti e due il loro debito. Chi dunque di loro lo amerà di più? -. - Simone rispose: - Quello, suppongo, a cui ha perdonato di più -. Gesù gli disse: -Hai giudicato bene -. Le famiglie oggi sono quasi tutte, come senza appello, distrutte, perché in sostanza "non si confessano", non si ripromettono continuamente quella fraterna fedeltà che subentra quasi subito dopo il primo sguardo d'amore, che postula carità, sequela e ringraziamento: "Amorevole Signore, ti ringrazio, per la tua acqua meravigliosa. Quando ho sete, la bevo, perché Tu l'hai creata, limpida e fresca, per me. Quando mi insudicio, giocando, mi lavo con la tua acqua, che mi rinfresca".

SUL SEGNO DELLO SCORPIONE (23 ottobre - 21 novembre)

GENERALITA’.

Nel ciclo evolutivo, questo segno si riferisce alla trasformazione che si realizza attraverso la crisi. I nati sotto questo segno hanno personalità complessa, ambizione e insieme grande senso di responsabilità. Coinvolgono il partner in un magnetismo cui è impossibile resistere. Per errate abitudini alimentari, manifestano disturbi a carattere infiammatorio all'intestino e all'apparato urogenitale.

Il loro segno portafortuna è l’8,la pietra il topazio (corallo scuro, ematite, malachite). Vi è nato F. Dostoevskij.

I BAMBINI "SCORPIONE”. 

Sono bambini come indomabili, molto intelligenti e critici. Alla loro vivacità alternano peraltro un fondo di introversione che li porta a chiudersi in se stessi quando non si sentono compresi o quando entrano in conflitto col mondo esterno. Devono essere "ripescati" allora con amore. 

GLI UOMINI "SCORPIONE”.

Dotati di acuta intelligenza e di una come inesauribile carica energetica, perseguono con determinazione le loro mete. Non si adattano facilmente all'ambiente, accettano sì per quieto vivere le situazioni che non li soddisfano, ma nessuno come loro sa, anche ripartendo da zero, modificare il proprio stile di vita. Sono capaci di grande attaccamento alla partner, ma non ne accettano che sia messo in discussione il loro potere. Sono padri esigenti.

LE DONNE “SCORPIONE”.

Consapevoli del loro fascino e orgogliose, il forte carattere e la loro intelligenza indagatrice e accorta consentono di non lasciarsi mai cogliere alla sprovvista dagli eventi e dalle reazioni altrui. Impongono senza mezzi termini le loro regole e, a lasciar loro campo libero, prenderebbero in mano le redini della vita altrui. Ottime organizzatrici in famiglia, sono attaccatissime ai figli eppur non ne ostacolano la loro esigenza di autonomia. 

“PERCORSI D'OGGI”.

Nel suo primo discorso, tenuto in un parco, il Buddha, l'Illuminato, espresse i principi delle Quattro Nobili Verità: a) della sofferenza; b) dell'origine della sofferenza; c) dell'estinzione della sofferenza; d) del sentiero che conduce all'estinzione della sofferenza. Questo discorso, riferito all'anima, è stato giustamente così sintetizzato: a) prevenire l'insorgere di stati non salutari non ancora sorti; b) abbandonare gli stati non salutari già sorti; c) far sorgere stati salutari non ancora sorti; d) consolidare gli stati salutari già sorti.

Sono reali i consigli del principe Siddharta, cui una sposa portò una ciotola di buon riso in un momento di bisogno in un periodo in cui aveva mandato a farsi friggere tutti i modi di rappresentare la realtà che aveva incontrato uscendo dal castello incantato in cui lo aveva trattenuto il padre sino alla gioventù. Ed in seguito tornò alla sua casa!

Oggi la storia di Siddharta, come ogni altro libro sacro - si pensi ai due vangeli, quello orientale, la Bhagavad Gita, più antico, e quello occidentale, scritto col sacrificio attento dai quattro apostoli -, si trovano a pochi soldi, né si meditano.

L'insegnamento del senso della carità, nel silenzio e de facto, non ha latitudine, né prezzo, né valore: ciò davvero ci distingue dagli animali, in un salto non geometricamente misurabile e affatto asservito ad una lentissima "evoluzione". O rischiamo davvero che i segreti di Fatima, soprattutto il terzo, che ci dà perdenti entro il 2050, vadano a "buon fine", come ripetono al Wwf: "Il comportamento dell'uomo ha già causato l'estinzione di molte specie animali e vegetali. Inquinamento atmosferico e sfruttamento delle risorse naturali la renderanno invivibile. 

Se continuiamo ad andare avanti così, pianificando ancora per i prossimi decenni e non invece intervenendo drasticamente sugli scempi compiuti dall'uomo in questi ultimi cinquanta anni, la Terra morirà entro il 2050". Confidiamo per altro nel pensiero a rimanere in contatto con l'Alto e a invocarne quasi l'intervento misericordioso.

SUL SEGNO DEL SAGITTARIO (22 novembre - 21 dicembre)

”GENERALITA".

Nel ciclo evolutivo, il segno indica il passaggio dalla coscienza individuale al piano spirituale. Come processo psichico, rappresenta la capacità di ampliare i propri orizzonti.

Avventuroso, sognatore, ama la vita sino a rasentare l'incoscienza. Ha un'incrollabile fiducia in se stesso e nel prossimo, e non concepisce slealtà o malafede, ma, se si accorge di aver sbagliato riprende velocemente la visione positiva e lineare della realtà.

Ama la buona tavola e, onde evitare soprappeso e affaticamenti, deve condurre una dieta dissociata e qualitativamente valida. Il suo numero portafortuna è il 9, la pietra il turchese (corniola, lapislazzuli, zaffiro blu). Vi è nato L. van Beethoven.

“I BAMBINI “SAGITTARIO”.

Coraggiosi ed entusiasti, si procurano disobbedienze eclatanti, e spariscono in un batter d'occhio, come profilando una nuova avventura, quando i genitori ne saziano soprattutto con il gioco le conoscenze: non è facile tenerne a freno le "irruenze". In compenso, sono simpatici, allegri, accattivanti e spontanei, dotati di una gioiosa e straordinaria comunicativa.

”GLI UOMINI “SAGITTARIO”.

Di spirito limpido e corretto, la fiducia in loro stessi e l'entusiasmo possono spingerli ad immergersi nella vita professionale dando fondo a tutte le energie, ma che potrebbero in breve esaurirsi, soprattutto per rifuggire astuzie o scelte convenzionali. Appassionati sostenitori di principi, non li seguono quando si accorgono della loro invalidità.

Molto aperti nei loro rapporti, avvicinano una eventuale partner con semplicità di modi, e non desiderano delusioni, senza essere immobilizzati in un menage chiuso.

”LE DONNE “SAGITTARIO”.

Hanno una invidiabile capacità di riempire la vita propria e altrui con entusiasmo e con i più svariati interessi. Organizzatrici nate, si impegnano a svolgere compiti gravosi, ma guai a sottovalutare tutto ciò che le appassiona: si sentirebbero offese. In genere adorano il partner, che deve evitare di ingelosirsi per il loro comportamento irruente. Con i figli sono madri eccellenti, sebbene a volte troppo impositive.

“PERCORSI D'OGGI”.

Quante inimicizie, su questo fragile puntino nell'universo che è la terra! Quante volte è stata sfiorata la tragedia, quante volte la si potrebbe rivolere, la si rivuole! Quando - con la mente inchiostrata o caricata di errori sino all'inverosimile - si parte dal centro di una elettrica condizione, si è come saette: il vento dei propri pensieri di guerra, come un lampo nell'universo, assume la velocità della luce, e le conseguenze possono essere catastrofiche! Non ci inganni, questo "pensiero" del dinosauro, dello scimmione, del mostro che sempre - allogato ai confini dell'universo, ab origine - riesce a proiettarsi da noi! 

Lasciamoci vincere, quando qualcuno vuol vincere, dalla piccola scintilla divina che, come volto dondolantesi nell'universo eppure appartenente ad ognuno di noi, ha forza di rimandare indietro le nostre eccitazioni.

Accettiamo, sinchè gli animi son tesi, di fermare le nostre a volte sacrosante ragioni. Occorre avere buona volontà, davvero. Per questo, non è importante essere dotti, e neanche lasciarsi del tutto integrare lì dove si esercita un ruolo lavorativo o professionale, nè è necessario lasciarsi andare a grandi esempi, chè appaiono sufficienti quelli ricevuti ogni giorno.

SUL SEGNO DEL CAPRICORNO (22 dicembre - 20 gennaio)

GENERALITA'.

Nella severa struttura psicologica dei nativi non c'è spazio per la fantasia e tantomeno per le emozioni incontrollabili, per l'apertura all'imprevisto. La loro ambizione li sprona a lottare per conquistare posizioni di potere, e la loro tattica è del freddo realismo e delle azioni radicali portate avanti con decisione. Nel ciclo evolutivo, si rappresenta l'espiazione, l'amore verso valori superiori, l'accettazione del destino.

Presentano nel tempo disturbi alle articolazioni (spesso come riflesso fisico della loro rigidità psichica, anche se sono solidi costituzionalmente) e all'apparato digerente, che possono curare con acqua d'argilla.

Il loro numero portafortuna è il 10, la pietra il granato (ambra, corallo, ematite, onice, perla nera). Vi è nato Giuseppe Mazzini.

I BAMBINI “CAPRICORNO”.

Riflessivi e taciturni, appaiono più maturi rispetto alla loro età. Sanno organizzare il tempo senza chiedere aiuto a parenti e compagni di gioco. Hanno un grande senso del dovere e una loro disciplina personale, che fa superare ogni situazione. Sono bambini a cui si possono affidare compiti di una certa responsabilità. Sono molto attaccati alla famiglia, anche se non lo dimostrano.

GLI UOMINI “CAPRICORNO”.

Hanno grandi capacità organizzative e le difficoltà non li spaventano. Se raggiungono una buona posizione di lavoro, diventano lavoratori accaniti, instancabili e intransigenti con gli altri, al punto che per mettersi al riparo dai richiami dell'istinto devono rifugiarsi nel loro senso morale.

La loro dedizione alla famiglia e la sicurezza che sanno offrire, anche se può subire alti e bassi, ne fanno compagni e padri molto solidi, anche se un po' rigidi e intransigenti.

LE DONNE “CAPRICORNO”.

Le donne del segno si fanno riconoscere per la loro forza interiore, la sobrietà di gusti e stile, la riservatezza dei modi. Risolvono i problemi della vita di ogni giorno con serietà e grande senso del dovere. Per via della loro inibizione interiore, paiono attribuire troppo valore agli aspetti materiali della vita, a scapito degli affetti. Come madri sono esemplari, attente e sin troppo protettive.

“PERCORSI D'OGGI”.

C'è gente, in tanti, che ogni giorno della propria vita non solo lo riempie con preoccupazioni insite al proprio lavoro, ma si agita da matti per conseguire ogni "benessere" possibile, invece che accontentarsi del necessario e donare il superfluo, come testimonia S. Caterina da Siena, che delle sue ricchezze e nobiltà, guardando Cristo, ne fece continue povertà.

Cadono in questa trappola dell'andare avanti anche gli "scienziati", che non devono attendersi altro che trasformazione di cose preesistenti, al più parziale emulazione. La "scienza", anche dell'interiore, è anzitutto contemplazione: da questa, se fosse oggi ancora necessario, possono derivare scoperte importanti, radicali, invece che foglie secche in cima alla pianta o sotto i fondali marini.

Ma davvero vogliamo di più? Non ci basta aver sepolto i terreni e le acque sotto il cumulo di veleni e di immondizie che abbiamo "creato"? Non ci basta fermarci anche alle prime indicazioni affettive che lo Spirito ci ha fornito, se verso il sacerdozio o lo stato matrimoniale?

Si va oltre, e si rimane incastrati da un lato dalla perdita della riflessione e dall'altro in nuovi "amori", quasi questi debbano contenere esclusivamente la faccia positiva della medaglia, non i mille conseguenziali impegni e mancanze che ne derivano. Non si possono servire due padroni, chè o si amerà l'uno e si odierà l'altro, o viceversa.


Quanti drammi non visti "vivono", nelle comunità meno o più piccole, coloro che nascono giorno dopo giomo da questi cumuli sparsi di "pensieri" e che di essi si "alimentano"! Quante scuse si trovano, e che paradossalmente rallentano - invece che velocizzare in interiore e strutturante amorevolezza - il percorso di quanti le ascoltano!

SUL SEGNO DELL'ACQUARIO (21 gennaio - 19 febbraio)

“GENERALITA’ “.

La loro incessante attività mentale accoglie le più contrastanti ipotesi, creando nuove e forse utopistiche visioni della realtà. Per questo, vanno ricondotti su un piano di concretezza, anche se in genere adottano un atteggiamento irremovibile. Nel ciclo evolutivo, rappresenta il passaggio dallo stato individuale a quello collettivo. Pur di costituzione forte, manifestano nel tempo problemi cardiocircolatori, gastrici e al sistema nervoso. Il loro numero portafortuna è l’11,la pietra l'ametista (duralite, pietra del Labrador, zaffiro scuro). Vi è nato W. A. Mozart.

“I BAMBINI “ACQUARIO”. 

Bambini sensibili, dolci, gentili, che difficilmente fanno capricci o manifestano emozioni, dandosi spiegazioni per quanto succede e sdrammatizzando. Spesso colpiscono per la loro serietà, anche se talvolta si mostrano troppo fiduciosi, incapaci di concepire il male o la cattiveria. Vanno continuamente riportati con i piedi per terra, ridimensionati nei progetti, nei sogni e nelle ribellioni, perché possano meglio affrontare la vita. 

“GLI UOMINI “ACQUARIO”. 

Seguono personali ispirazioni in tutto ciò che fanno. Sono più creativi che efficienti, e rifuggono da qualsiasi aggressività ed imposizione della propria personalità, ove non avvenga con naturalezza, comprensione e logica lineare. Rispettano la libertà altrui quanto la propria, e sono nemici dichiarati di qualsiasi imposizione, tranne se si accorgono che essa, superando gli ideali, rivela una pratica e incontrovertibile urgenza. Sono padri anticonvenzionali e non oppressivi, che educano i figli all'indipendenza e alla libertà di scelta, quella che loro riescono a vivere.

“LE DONNE “ACQUARIO”.

Hanno spirito creativo, aperto, libero da formalismi, in linea col tempo, e sono abili organizzatrici del loro tempo in modo autonomo. Le loro energie migliori sono rivolte alle iniziative sociali, in cui trovano piena realizzazione di sé. Non tollerano le prevaricazioni, neanche dal partner. Con i figli sono lucide e aperte, e pronte a lasciar loro le più ampie possibilità di esperienza.

“PERCORSI D’OGGI”. 

Coloro che si interessano di astri e divinazioni (l'establishment) hanno fortunatamente volto la cosa in senso di imbonimento di massa, psicologicamente necessario per i momenti di transizione verso altre astrazioni legate a inutili surplus economici e a volte riparare e dover risolvere problemi quasi cosmici. Occorre ritenere tutte le cose che in sé hanno anche un fondamento di bene, soprattutto in questa epoca, che è giunta ad essere dell'argento, più che dell'oro, per i danni rivolti alla coscienza e all'orbe terracqueo. Tra gli "astrologhi" ve ne sono alcuni che davvero hanno un filo diretto con l'Alto, e solitamente vivono nel silenzio o vengono emarginati in maniera più o meno precisa, soprattutto quando "ricevono" o percepiscono notizie realmente negative: la storia antica e recente è disseminata di queste figure, anche di quelli che in genere colloquiano secondo locuzioni interiori. Vien da chiedersi: sono imbroglioni dell'anima i primi, di cui qui si parla, o non anche coloro che, con poco ricco di affezioni, freddo "scientologismo" si accaparrano in ogni settore di nomi e cognomi, e di tutto quello che possono rivelare "macchine della verità" perfezionate oltre ogni limite stabilito da Dio, per fini in genere non utili né ai singoli né alla collettività? Certo, "la percezione dell'insieme è, deve essere superiore alla somma delle singole parti", ma come funzione, se così potesse dirsi, dell"'Anima.mundi", che proprio negli alti settori viene percepita di più. Che serva per illuminare lentamente ma con consapevolezza l'uomo, nel suo insieme pronto a far fronte ai gravi danni planetari, prevalentemente legati al ciclo delle acque, oggi gravemente compromesse sia dai carichi tossici che nelle fosse oceaniche e marine residuano dalle guerre fredde di qualche lustro fa, che dai prodotti chimici usati in agricoltura e contenenti le pericolose molecole "recalcitranti".