Questa memoria - come riconsiderando il mito della caverna di cui parla Platone: c'è ancora qualcuno che ne estrae il peniero dalla biblioteca! - sopravvive in essi quali vestigia di un passato inscritto nella loro anima, che possono anche sperimentare come un fenomeno del deja vù.
Ma via via che crescono quella memoria si può affievolire a causa delle loro nuove esperienze, che andrebbero continuamente controllate e portate a giustezza.