Intanto non si pensa al miracolo dei miracoli: la continuità della vita del pianeta e dei suoi abitanti.
L'asse terrestre, infatti, si è spostato, per l'ennesima volta da quando si è formata la Terra, fragile puntino nell'Universo, ed è apparso l'uomo, senza che tale spostamento ne abbia provocato la frammentazione e la polverizzazione, come previsto da calcoli astrofisici antichi e ancor più moderni.
Si è nel contempo verificata anche l'inversione dei poli magnetici, pure questa senza evidenti danni al pianeta; la scienza assiste poi alla deriva dei continenti, che dovrebbe esitare in disastrosi terremoti e maremoti, non in quelli minimi e contenuti che avvengono talvolta.
Il centro della Terra poi bolle, mentre i vulcani di mari e terre sono preda di sommovimenti del magma, per il momento in gran parte contenuti, ed infine c'è l'innaturale appiattimento della stessa Terra, teoricamente incompatibile con la sua preservazione.
Se si riflettesse a fondo su queste realtà, l'uomo non dovrebbe fare altro che ringraziare costantemente il Creatore, il Dio delle origini e di tutti i tempi, così accorto ancor oggi alla Terra ed ai suoi abitanti.
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