martedì 24 aprile 2018

STRESS, ANSIA E QUALCOSA IN PIÙ.

Ricercatori inglesi hanno esaminato i markers ematochimici di una gazzella africana, mentre pascolava, ma dopo un po' un leone l'ha attaccata: il povero animale ha preso la fuga ed è riuscito con affanno a sfuggire al predatore.

Sono stati poi ripetuti i test sull'erbivoro: lo stress subito li aveva portati alle stelle, generando un pessimo bilancio emato-chimico e biologico.

A maggior ragione, lo stress cui l'uomo d'oggi è sottoposto per vati motivi, genera in esso non solo un'alterazione dei valori emato-chimici, ma stati d'ansia, che, se ripetuti e non ben compresi, possono avanzare in una psicosi.

I fattori che inducono stress più frequentemente sono i seguenti, con gravità più o meno accentuata: morte del coniuge (in cima alla lista); divorzio; separazione; prigione; morte di un familiare; incidente o malattia personale (cancro malcurato all'estremo); matrimonio; licenziamento sul lavoro; pensionamento; cambio di salute di un familiare; gravidanza; atti sessuali ripetuti e fini a se stessi; acquisizione di nuovi familiari; cambio della condizione finanziaria; morte di un amico stretto; conflitti irrisolti col partner; impossibilità di soddisfare un prestito od un mutuo, ben aggravato da pignoramenti; figli che se ne vanno di casa; problemi con i suoceri; successi personali tenuti in sospeso; coniuge che inizia un nuovo lavoro mal retribuito; licenziamento; inizio o fine della scuola o dei corsi universitari; cambio di scuola o dell'università; cambio delle condizioni di vita; cambio delle abitudini personali; cambio nell'alimentazione; problemi con il capoufficio; cambio dell'orario o delle condizioni di lavoro; cambio di residenza; cambio delle attività ricreative; cambio delle attività sociali; cambio delle abitudini di riposo; violazione nei minori della legge; vacanze percepite come inutili.

Su tali cause dovrebbero indagare approfonditamente gli psichiatri, magari qualche confessore, e forse, ancor più, politici attenti e comprensivi, a parte i mass media, che dovrebbero ben mutare registro.

Ma questo si attua in superficie, e allora ci si rivolge ai farmaci (che allo stato attuale sono nel migliore dei casi benzodiazepine, se lo stato ansioso è iniziale o più o meno contenuto), e ricorrendo (questa è la credenza, indotta nei cosiddetti psichiatri da Big Pharma) all'aloperidolo (in gocce o in fiale long acting, e la differenza non è molta, ambedue potendo dare un supposto senso di calma per non più di un quarto d'ora, altro che trenta giorni, una vera cavolata), quando c'è qualche allucinazione, non altro che il grido soffocato dell'individuo di risoluzione, o quanto meno comprensione, di una multipla condizione stressante, fra le suddette.

Quando, a quei fattori stressanti (definiti endogeni) si associa una malriposta alimentazione (che va ad interessare le cellule, che ricevono per tale motivo un eccesso di radicali liberi, realizzandosi così il cosiddetto stress ossidativo, o esogeno, nonché l'alterazione del microbiota intestinale, che rappresenta ben l'80% del sistema immunitario, e del Sistema Linfatico Associato alle Mucose, che si estende in vari distretti organici), i quadri d'ansia e di psicosi si aggravano.

Il vero intervento medico dovrebbe allora consistere non solo nel tentativo di modulare con molta compassione i descritti stressori endogeni, ma, onde domare anche quelli esogeni, ricorrendo a molecole semplici, naturali, per attutire, in un certo qua modo, le suddette tensioni (ad esempio, valeriana - melatonina - zinco, e, soprattutto, magnesio citrato o simile, che interviene in oltre trecento reazioni enzimatiche, in particolare a carico delle strutture cerebrali), e non più ad epatolesive benzodiazepine, men che meno all'aloperidolo, o a molecole supposte simili.

Vanno poi integrati antiossidanti di origine naturale (come la vitamina C long acting, proveniente da frutti vari, o glutatione, ma c'è varietà di scelta), e, più che altro, favorendo un'alimentazione alcalinizzante (che contempli l'assunzione perlopiù di riso integrale o comunque non ogm, o di semolino, o di olio extravergine di oliva, più spezie orientali e modeste quantità di carne rossa o bianca, verdura senza pesticidi, frutta ben matura, zucchero integrale di barbabietola o di canna), capace di ripristinare gradualmente il microbiota intestinale e quindi il sistema immunitario.

Lo stress cui l'uomo d'oggi è ovunque sottoposto genera non solo un'alterazione dei valori emato-chimici, ma stati d'ansia che, se ripetuti e non ben compresi, rendono la vita sempre più difficile.

I fattori che lo inducono più frequentemente sono i seguenti, con gravità più o meno accentuata: morte del coniuge o di un familiare; separazione; divorzio; prigione; incidente o malattia personale o di un familiare; matrimonio; mancanza o eccesso di lavoro; licenziamento; pessima alimentazione, diffusissima, di tipo acidificante, per il ricorso a cibi scadenti e colmi di metalli pesanti, i quali alterano le funzioni dell'intestino, con dismissione in circolo dei medesimi neurotrasmettitori del SNC, con reazione del suo sistema limbico, definito centro dell'umore, che così si altera.

E poi figli che se ne vanno di casa; inizio o fine dei programmi scolastici; vacanze percepite come inutili; rapporti coniugali sofferti a causa di percepita o impercettibile stanchezza, o di nascite difficili.

Su uno o più dei problemi descritti dovrebbero pazientemente volgere l'attenzione innanzitutto familiari illuminati.

Ma, ove questi fossero ritenuti insufficienti, ci si potrebbe recare da psichiatri od anche da confessori, semmai capaci di saper leggere le suddescritte dinamiche esistenziali e psicofisiche: i primi invero gonfiano di tossici psicofarmaci deviando i problemi, mentre i secondi raramente sanno indirizzare ad una visione religiosa della vita e se ne escono tuttalpiù con una sterile alzata del palmo della mano.

Ma intanto c'è chi reagisce a modo suo, come in atto suicidario, di fronte alle incomprensioni intraviste nella gran parte degli uomini: 1) attuando una ipernutrizione, capace di indurre la produzione nell'intestino di neurotrasmettitori, quali la serotonina, capaci di modulare il tono dell'umore; 2) o ricorrendo a stimolanti cerebrali tutti tossici - quali il fumo di sigaretta, l'alcool, le amfetamine o gli psicofarmaci in genere, da quelli semplici alle droghe pesanti -, nell'effimera illusione di calmare i propri stati d'ansia; 3) o rifiutando rapporti affettivi o sessuali, per aver intravisto nella gran parte della gente incontrata niente di vero, niente di appagante l'anima.


mercoledì 11 aprile 2018

SE IL SALE PERDE IL SUO SAPORE

Diceva Cristo: "Se il sale perde il suo sapore, non serve più a nulla, se non a essere gettato fuori e ad essere calpestato dagli uomini".

Per trovare oggi del sale vero e non il veleno che propinano sugli scaffali, a partire dal sale iodato, occorre riferirsi ad una certa scienza.

Il sale che si usa normalmente, il salgemma, non è vero sale marino, ma di miniera, una pietra, una cosa ibrida da lavorare poi industrialmente: se assunto costantemente, danneggia sangue e vasi.

Invece il sale marino integrale viene dalle saline e si raccoglie dopo evaporazione: è naturale e non è solo cloruro di sodio, ma una vera risorsa di altri oligoelementi, come iodio, zinco, rame, manganese, ferro, calcio, magnesio e potassio: un manna per l'organismo.

In Italia ottimo è quello delle saline di Trapani (specie il Culcasi) o di Cervia (quello dei Papi).