giovedì 7 novembre 2019

ALTERAZIONE DELLA FLORA BATTERICA INTESTINALE COME CAUSA DI OBESITA'

Oltre che risalire all’indice di massa corporea (BMI) ed all’accumulo di grasso addominale (VFA),  per chiarire ogni dubbio sulle obesità occorrerebbe investigare primariamente sulla compromissione della componente batterica intestinale degli individui: lì albergano circa due chili di batteri, virus e funghi, in equilibrio fra loro ed essendo espressione di circa l'80% del sistema immunitario, a meno che questo non venga devastato da incongrua, acidificante alimentazione e farmaci allopatici.

È quanto dimostra lo studio di Naoki Ozato e colleghi della Hirosaki University di Aamori (Giappone), di recente pubblicazione.

Il ruolo del microbiota intestinale nella regolazione energetica, nel metabolismo o nell’accumulo adiposo è stato indagato sia in vivo sia in vitro con numerosissimi studi.

Considerando la diffusione presente o futura dell’obesità e delle patologie ad essa correlate, i ricercatori giapponesi hanno voluto approfondire l’argomento, investigando in un elevato numero di soggetti (n=1001, età media 51-54 anni), sia donne (n=610) sia uomini (n=349), l’associazione tra il microbiota intestinale e l'accumulo di grasso intestinale (il VFA), utilizzando parametri antropometrici (età, peso, BMI, VFA ecc.), clinici (glicemia, colesterolo ecc.) e relativi alle abitudini quotidiane (fumo, esercizio fisico, medicinali, dieta ecc.).

E' emerso che il 45% degli uomini e il 50% delle donne assumono più di un medicinale al giorno, mentre l’introito medio di fibre giornaliero è sottomisura, consumandosi prevalentemente zuccheri semplici (che sconvolgono ogni equilibrio metabolico) e non complessi (quelli di pane, pasta, legumi, riso, purchè tutti integrali), nonché grassi (soprattutto quelli derivati dal maiale).

In conclusione, nonostante il BMI sia stato finora l’indice più considerato quando si parla di obesità (ma basterebbe un occhio immediato alla stazza del soggetto!), la correlazione tra grasso addominale ed alterazione del microbiota intestinale (dovuta come sempre ad incongrua alimentazione e ad uso di plurimi, acidi medicinali, insieme favorenti un'acidificazione dei tessuti e del sangue - che dev'essere a ph leggermente alcalino per un corretto metabolismo -, con relativo accumulo di tossine nel mesenchima e complementare compromissione del Sistema Linfatico Associato alle Mucose) è risultata chiarissima.

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