mercoledì 18 luglio 2018

ALIMENTAZIONE ALCALINIZZANTE, PER VIVERE A LUNGO

Salute e benessere possono esistere solo in presenza di una MEC (Matrice Extra Cellulare) lievemente alcalina; al contrario, malattia-malessere-infelicità hanno per sostegno un ambiente extra-cellulare acido.

Per MEC si intendono gli spazi che stanno tra cellula e cellula, ma parlare di essa vuol dire parlare di acqua. 

La MEC è colma di vasi, cellule, tessuti, fibrille, terminazioni nervose, ma soprattutto di acqua, l’acqua che sta fra le cellule, ovvero l’acqua inter-cellulare. Tale acqua deve soddisfare un requisito chimico-fisico imprescindibile: deve essere lievemente alcalina.

Si tenga presente che l’acidità si associa a bruciore, e possiamo neutralizzare l’acidità di una soluzione mettendoci una sostanza minerale che alcalinizza, mediante un processo chiamato tamponamento.

I nostri liquidi corporei più rappresentativi (sangue e liquidi inter-cellulari) sono alcalini: hanno praticamente la stessa alcalinità dell’acqua di mare, forse a ricordarci la comune origine marina di tutti gli esseri viventi.

Il mantenimento della lieve alcalinità del sangue e della MEC, cioè del corretto pH, è uno dei compiti più importanti che l’organismo svolge quotidianamente.

Gli enzimi che rendono possibili le reazioni di trasporto attraverso le membrane cellulari sono sensibilissimi anche a minime variazioni del pH: se il pH si sposta verso l’acidità, questi enzimi si bloccano. 

Il nostro organismo funziona al meglio, come detto, solo se il pH è lievemente alcalino.

Da questa lieve alcalinità dipendono il corretto funzionamento biochimico e metabolico delle cellule, gli scambi fra cellule e ambiente extra-cellulare, il processo nutrizionale delle cellule, il funzionamento dei nervi periferici e di conseguenza il buon funzionamento generale.

Di fronte a un soggetto pallido, con cute disidratatata, invecchiato, occhio spento con sclera poco luminosa, e che lamenti stanchezza, ansia, abbassamento dell’umore, dolori muscolari, nevralgie, tendenti, facilità a contare malattie infettive, cattiva digestione, stitichezza, carie recidivanti, si può pensare a tante cose ma soprattutto ad acidosi e acidificazione, una intossicazione dei tessuti.

Intanto, i polmoni forniscono ossigeno, i reni regolano la concentrazione degli elettroliti (particelle sodio-potassio-cloro), l’apparato digerente estrae elementi nutritivi dagli alimenti che assumiamo, l’ambiente extra-cellulare mette in comunicazione fra di loro cellula con cellula, organi con organi.

L’uomo ha bisogno di mantenere costanti e garantiti diversi valori come la quantità di fluidi corporei (siamo fatti di acqua per due terzi), temperatura corporea, ossigenazione tessuti, respirazione cellulare, terreno biologico alcalino.

Di fatto, l’acidosi è espressione e conseguenza di una disarmonica integrazione dell’uomo con il suo ambiente interno ed esterno: il 70% del nostro organismo è costituito da acqua, che rappresenta il fattore più importante di comunicazione fra le cellule per gli scambi nutritivi fra ambiente extra e intra-cellulare, e questa acqua interna deve mantenersi leggermente alcalina, per svolgere appieno le sue funzioni.

Sia la malattia (squilibrio) che la guarigione (omeostasi) passano dalla stessa matrice: una matrice MEC carica di tossine, in squilibrio bioelettrico e ossido-riduttivo ed in blocco microcircolatorio, richiede una potente azione per sbloccarsi, la qual cosa porta al risveglio della vita cellulare.

Tutti i fluidi corporei sono dotati di sistemi-tampone: se questi sistemi non riescono a controllare l’equilibrio pH ecco che intervengono polmoni e reni.

I polmoni eliminano gli acidi deboli o volatili (con scarsa tendenza a liberare ioni idrogeno) quali acido lattico, acido citrico, acido piruvico, che vengono trasformati in acido carbonico ed eliminati come anidride carbonica con la respirazione.

Gli acidi forti prodotti da proteine animali possono essere eliminati solo dai reni (acido urico, fosforico, solforico); gli acidi che non riescono ad essere neutralizzati si accumulano nella MEC che è di fatto il più esteso sistema-tampone, oltre che il più efficace sistema disintossicante dell’organismo.

La struttura colloidale della MEC, che normalmente è allo stato di Sol (sospensione colloidale di particelle in un liquido di dimensioni da 1 ng a un mcg), quasi liquida, povera di proteine ma ricca di muco-polisaccaridi, un miscuglio di particelle piccolissime con diametro tra 0.2 e 0.005 micrometri, quando va in acidosi passa allo stato di Gel (miscuglio colloidale di particelle più grandi), più vischioso e semi-solido.

Il risultato è una compressione sia dei vasi arteriosi più piccoli (arteriole e capillari), sia delle venule e dei linfatici. A questo punto si verifica un rallentamento nella capacità della MEC di disintossicare, fino ad arrivare a un vero blocco micro-circolatorio.

Il ristagno dei fluidi che ne consegue porta ad auto-intossicazione, ipossia e danno cellulare. L’ipossia, cioè la diminuzione dell’ossigeno disponibile, è fattore di danno cellulare e quindi di malattia. I sali minerali alcalinizzanti, in quanto legano e neutralizzano gli acidi, sono calcio, magnesio, sodio, potassio, ferro, manganese.

Quelli acidificanti (si legano alle basi) sono fosforo, zolfo, cloro, iodio, bromo, rame e silice. Non si pensi troppo a sali buoni e sali cattivi. Sono le proporzioni a fare la differenza. I sali alcalini devono comunque prevalere su quelli acidi.

Componente molto attiva del sistema connettivo, la MEC mette in relazione funzionale i 75-100 trilioni di cellule di cui è formato il nostro organismo. Dalla MEC passa l’equilibrio interno.

Nella MEC si verificano gli scambi metabolici fra cellule e ambiente extra-cellulare, le reazioni immunitarie, le infiammazioni, le malattie degenerative; l’infiammazione acuta, che è la più importante strategia difensiva dell’organismo, se ha esito positivo porta alla risoluzione della emergenza e alla completa guarigione.

Se invece l’infiammazione acuta non si risolve, diventa cronica, che è madre di tutte le malattie: si innesca infatti una spirale negativa con blocco delle vie linfatiche e aumento pressorio nei liquidi interstiziali, che sono la parte liquida della MEC.

Il blocco del drenaggio delle tossine è una perdita della funzione disintossicante della MEC: questo porta a una catena di eventi come le malattie infiammatorie croniche, malattie degenerative, malattie autoimmuni, malattie tumorali.

Col blocco del drenaggio delle tossine succede che il sistema immunitario attiva l’infiammazione, l’acidità aumenta e il pH si abbassa, e pertanto si crea ischemia (riduzione arrivo sangue, riduzione arrivo ossigeno e riduzione arrivo nutrienti), per cui le cellule si danneggiano e muoiono.

Il potassio ha una concentrazione intra-cellulare 40 volte maggiore rispetto all’ambiente extra-cellulare, pertanto ogni cellula morente è una sorta di bomba al potassio. 

Giusto rilevare però che per Max Gerson le cause di cancro sono generali (deterioramento organi essenziali del tratto digestivo, specie il fegato) e locali (eccesso di sodio e carenza di potassio nelle cellule, oltre che scarsa ossigenazione da carenza di enzimi ossidanti).

Come al solito vince l’equilibrio: sodio e potassio sono entrambi fondamentali, e vanno messi semplicemente a disposizione dell’organismo nella giusta forma organica e mai nella forma sintetica.

Come si è detto, l’organismo umano nella sua globalità è stato progettato per vivere alcalino fra 7.0 e 7.4, ed ogni allontanamento da questa lieve alcalinità fa entrare in zona pericolo.

La natura ci ha dotati di : A) Sistemi tampone, B) Alimenti che alcalinizzano come gli agrumi, C) Pratiche alcalinizzanti (rilassamento psico-fisico, sport non agonistici, massaggi, rimedi fitoterapici, esposizione solare).

Un uomo di 70 kg ha 50 litri di liquidi includenti sangue, linfa, liquidi interstiziali (una componente della MEC) e liquidi cito-plasmatici (interni alle cellule).

L’acqua corporea si trova in questo esempio per 25-30 litri nel comparto liquidi cito-plasmatici e per 20-25 litri circa nel comparto inter-cellulare (sangue, linfa e liquidi interstiziali): eliminiamo 1.5 litri di acqua al giorno in condizioni normali, ma attività fisica, tensione, parlare e pensare fanno aumentare il consumo, mentre la disidratazione riduce l’attività enzimatica.

La distribuzione dell’acqua corporea viene regolata dall’istamina e dai sistemi renina-angiotensina, da prostaglandine e chinine collegate all’istamina, attraverso vasocostrizione delle grandi arterie, attraverso aumento permeabilità capillari e venule (con aumento liquidi nella MEC), attraverso bronco-costrizione.

L’istamina inoltre sensibilizza i terminali dolorifici, regola i ritmi sonno-veglia, stimola il centro ipotalamico della fame. Più disidratati siamo e più aumenta la produzione di istamina.

Il concetto di pH venne introdotto nel 1909 dal chimico danese Soren Sorensen: l’acronimo pH sta per Potentia Hydrogenii e indica la concentrazione degli ioni idrogeno in un liquido. Il pH è l’unità di misura del grado di alcalinità o alcalinità di una soluzione, dove lo zero indica massimo punto acido, 7 neutro e 14 massimo alcalino.

Il sangue è 7.35-7.45, la MEC 7.0-7.4, il pancreas è basico, l’intestino ha un pHJ 8.0, lo stomaco 1.0-2.0-3.0, l’urina 5.0-8.0. L’acidificazione della MEC è diffusa e grave nei paesi industrializzati, talmente grave che la gente elimina gli acidi durante la notte, per cui le prime ore del mattino sono particolarmente acide (urina acida).

Occorre però rilevare che se uno assume una cena leggera e non tardiva, favorisce una buona eliminazione con drenaggio notturno, il che non è necessariamente un male. Vegani e fruttariani hanno il pH del mattino alcalino, salvo che non ci siano in corso effetti depurativi; dopo una arrabbiatura il pH è acido.

Di norma si è più attivi di mattina e c’è un ciclo circadiano del pH che segna acidità, mentre dalle 15 a mezzanotte c’è più riposo e relax per cui il ciclo segna alcalino.

Ma la gente tende a vivere in accelerazione anche pomeriggio e sera e notte, per cui è immersa in un mare di costante acidità, e poi fa a gara nel lamentarsi di questo o quel disturbo, oppure -peggio ancora- si ritrova inaspettatamente in una sala dialisi o in una sala chirurgica.

C’è infatti un progressivo peggioramento vita, tutti in fretta e mancanza di tempo, inquinamento ambiente, deterioramento progressivo di aria, acqua e cibo che assumiamo, uso di sostanze chimiche, conservanti, coloranti, additivi, allontanamento da frutta e verdura cruda che sono gli unici alimenti alcalinizzanti, stress insostenibile con aumento del tono neurovegetativo di tipo ortosimpatico rispetto al vago e al parasimpatico (e conseguente aumento ormoni stimolanti, catecolamine, adrenalina, cortisolo).

L’acidificazione della MEC è un disturbo subdolo, un male silenzioso simile a ipertensione, iperglicemia, insufficienza epatica, insufficienza renale, dove ci si accorge del problema solo a danno avvenuto: l’acidosi della MEC, se si cronicizza, diventa infiammazione cronica.

Una acidosi va sospettata se lo sguardo è spento e poco vitale, sclera occhio giallognola, capelli secchi e fragili, borse palpebrali, pelle pallida, unghie fragili e striato, labbra sottili e contratte, mimica del volto inespressiva e triste, alitosi e lingua patinosa-biancastra, postura incurvata, respiro irregolare e corto, sbadigli ripetuti, distrazione e poco interesse, mani fredde e umide, gambe gonfie, sovrappeso.

La quasi totalità delle malattie inizia con una acidificazione della MEC, che può essere causata da: attività fisica intensa e prolungata oltre il dovuto, con produzione di acido lattico-piruvico-carbonico; scarsa attività fisica e diminuita ossigenazione; pasti sovrabbondanti e iperproteici; assunzione eccessiva di alcool; carente assunzione di vitamine naturali e di oligoelementi organici, tutti attivatori di enzimi; precario apporto di acqua biologica da frutta acquosa e da verdure crude; infezione intestinale con dissenteria e perdita sostanze alcaline; traumi psichici con attivazione ormoni dello stress; deficit acuto di potere disintossicante (per indigestione o leggero avvelenamento da cibi impropri o indigesti, da funghi, ecc); uso di farmaci soppressivi-acidificanti-dopanti; insufficienza epatica; insufficienza renale.

Salute e malattia nascono all’interno dell’organismo dove per interno si intende la MEC: è a tale livello che si gioca la vita o la morte dell’organismo, cellule e ambiente extra-cellulare costituendo una unità funzionale indivisibile.

Ogni reazione difensiva dell’organismo parte dalla attivazione del sistema immunitario da cui dipende l’innesco di un’infiammazione, che, dal punto di vista clinico presenta i 5 segni classici: rubor (rossore), tumor (gonfiore), calor (calore), dolor (dolore), functio laesa (alterazione funzionale). L’infiammazione non va mai soppressa.

L’utilizzo indiscriminato di anti-infiammatori, tipico della pratica medica di ieri e di oggi, ha generato la falsa convinzione che l’infiammazione sia un danno, concetto contrario a quanto sostiene la fisiologia.

Aggravandosi e permanendo lo stato infiammatorio, le tossine si accumulano nello spazio extra-cellulare, generando una infiammazione cronica di tipo proliferativo, per cui si formano granulomi, ipertrofie di linfonodi e mucose, ispessimenti cutanei, blocchi di scambio e di flusso di ossigeno, vitamine, minerali, segnali bioelettrici tra cellula e ambiente extra-cellulare, oltre che fra ambiente stesso e vasi di deflusso (linfatici e venule).

L’accumulo di rifiuti tossici determina ristagno di lipidi (lipidosi), accumuli di ferro (emocromatosi) e di sostanza amiloide (amiloidosi). Perdurando questa fase di deposito-impregnazione-ristagno, subentra una anarchia funzionale nell’organo di cui queste cellule fanno parte.

La grave sofferenza ipossica della cellula, per la cronica carenza di ossigeno che caratterizza la fase di degenerazione, porta a una latitanza del sistema immunitario, ed è in questa fase che si forma il cancro.

In altre parole, ogni cellula del corpo vive in un ambiente biochimico col quale scambia molecole e micro-sostanze, assorbendo quello che serve e rilasciando quello che ha già usato.

L’ambiente interno cellulare è alimentato dall’ambiente esterno, da quello che mangiamo, beviamo, respiriamo e soprattutto da quello che pensiamo, diciamo e facciamo coi nostri comportamenti e con le nostre scelte quotidiane.

Per stile di vita alcalinizzante si intende la preservazione di quella fisiologica lieve alcalinità, nella quale deve vivere il nostro organismo per stare bene. 

Ci sono delle strategie: ridurre i cibi acidificanti ed incrementare quelli alcalinizzanti; aumentare l’eliminazione degli acidi con trattamenti drenanti di stimolo agli emuntori, e con più attività fisico-aerobica; coltivare il relax psico-fisico; mantenere un buon apporto di acqua leggera evitando la disidratazione (la gente non è malata ma disidratata); usare piante diuretico-disintossicanti per il fegato, come tarassaco e carciofo; gestire bene la vita interiore, emozionale e mentale;  inoltrarsi in meditazione e musica rilassante, che agiscono sul sistema limbico ed alcalinizzano.

Va osservata una proporzione tra cibi alcalinizzanti e cibo acidificanti; da rilevare che le purine della carne in partenza hanno reazione alcalina, ma nell’organismo vengono metabolizzate residuando acido urico che è molto acido.

La tabella più seguita è quella di Ramer e Manz, basata sul carico acido-renale PRAL (potential renal acid load), dove gli alimenti a PRAL positivo (segno +) sono acidificanti e quelli con PRAL negativo (segno -) sono alcalinizzanti.

Tutte le verdure e gli ortaggi crudi, e anche la frutta acquosa e i vari succhi sono ovviamente a segno meno: asparagi -0.4, cetrioli 0.8, radicchio e lattuga -2.0, patate -4.0, rucola -7.5, spinaci -14.0, fichi secchi -14.1, anguria -1.9, mele -2.2, arance -2.7, banane -5.5, succo d’uva -1.0, succo di mela -2.2, succo d’arancia -2.9; qualche frutto secco e qualche legume si salvano, come mandorle -0.8, nocciole -1.9, fagioli freschi e fagiolini -3.1.

Con l’alimentazione alcalina si ottengono effetti estremamente positivi come: stimolo alla micro-circolazione del letto vascolare terminale, quello che è immerso nella sostanza fondamentale della MEC, con conseguente decongestione della matrice e risoluzione della ritenzione idrica; riattivazione della respirazione cellulare e delle funzioni dei vari organi (respirazione polmonare, attività cardiocircolatoria, digestione, attività muscolare, attività mentale con ripercussioni positive sui circuiti PNEI psico-neuro-endocrini-immunologici depositari della stabilità della salute; aumento della diuresi e della natriuria (sodio nelle urine); riattivazione metabolica del fegato.

Un maschio americano di 70 anni si ritrova ad aver consumato in media 150 bovini, 2400 galline, 225 agnelli, 26 pecore, 310 maiali, e 5000 tra gamberi, aragoste e persi.

La più parte di tali animali sono alimentati a stimolanti, ormoni sintetici della crescita e antibiotici, nitrati, e magari vorrebbe guarire da cancro e cardiopatie in pochi giorni o in pochi mesi, e senza effetti collaterali.

Ma se solo un terzo della genialità umana applicata alla produzione di carni da allevamento venisse invece impiegata nell’incremento e nel miglioramento delle colture naturali orticole e fruttifere, innocenti e utili, e cioè patate, patate dolci, zucche, rape, bietole, ravanelli, asparagi, carciofi, castagne, castagne d’acqua, kaki freschi e secchi, avocado, fichi d’India, e nelle rispettive lavorazioni di tipo non distruttivo, le condizioni di vita dell’umanità si svilupperebbero in modo incredibile.

mercoledì 4 luglio 2018

TRIO OFFICE ED UN BUON ANTIVIRUS PER PICCOLE ESIGENZE

Oggi, cercando in rete qualche novità per il computer, mi sono imbattuto in un prodotto della Microsoft, Trio Office, vero concentrato di programmi per chi operi in rete, i seguenti: uno di videoscrittura Writer, completo e ben superiore a Word; un foglio elettronico di calcolo, superiore ad Excel; un programma di presentazione, migliore di Power Point; un completo programma di disegno, utile forse di più agli architetti; un programma per formula Math; e la possibilità di installare Outlook, che forse è il miglior programma di posta.

Ho effettuato il download gtatuito, aggiornandolo con 16 euro per sempre alla formula Premium, ed inoltre ho scaricato come antivirus On Safe Pc Cleaner, della Microsoft, gli altri non soddisfacendomi a pieno od essendo artificiosi.

Mi sono poi messo a smanettare, rimanendo convinto che il computer che ho mi sarà utile ancora a lungo, migliorato dai suddetti download e con la memoria ancora al 20%, senza dover pensare ad una macchina più aggiornata, come quella che usano i miei figli, soprattutto uno, alle prese con software supercomplessi, non so quanto a lui graditi.