mercoledì 6 novembre 2019

SUL SEGNO DELLA BILANCIA (25 settembre - 22 ottobre)

“GENERALITA’.

In mitologia, questo segno parla sia di Venere che di Amore e Psiche, nel senso della bellezza armonica e dell'attrazione basata sulle affinità elettive, sulle qualità più profonde del legame di coppia. Nel ciclo evolutivo, indica l'incontro equilibrato fra due lo.

L'innata sensibilità con cui si accostano agli altri stabilisce profonde armonie. Il bisogno di vivere situazioni serene e rapporti gratificanti può accentuarsi al punto da portarli a soffocare la propria vera natura, pur di non incrinare un equilibrio.

Sono indolenti di fondo e non amano sentirsi coinvolti nelle responsabilità, che riescono a scaricare con disarmante innocenza sulle persone che hanno intorno. Pagano prezzi salati se in amore non raggiungono l'ideale.

Il loro segno portafortuna è il 7, la pietra l'opale (brillante, corallo rosa, diamante, zircone). Vi è nato Giuseppe Verdi.

I BAMBINI “BILANCIA”.

Sono bambini allegri e affettuosi, per cui suscitano immediata simpatia e protezione. Hanno intelligenza vivace e curiosa e logica coerente e precisa, ma non hanno costanza nell'applicazione, per cui vanno seguiti con fermezza, onde non debbano sfuggire le proprie responsabilità.

GLI UOMINI “BILANCIA”.

Con mente lucida e chiara, riescono ad adattarsi a tutte le situazioni, senza aggressività e senza perdere la loro imperturbabile calma. Hanno un'intuizione sottile e un vivo senso psicologico, e seguono rigorosi principi di giustizia, in seguito ai quali, se non ottengono risposte confacenti, reagiscono con chiusure anche nette. Pur severi con se stessi, non sopportano la solitudine ed hanno un vivo senso dell'amicizia.

Con le partners sono teneri e protettivi, ed essendo convinti sostenitori della coppia, pare loro quasi impossibile concepire il distacco dalla donna che amano. Sono attaccati alla famiglia, e i figli possono contare sul loro senso amicale.

LE DONNE “BILANCIA”.

Ricche di charme e di naturale eleganza, scelgono a colpo sicuro le situazioni più congeniali. Sensibilmente romantiche, se incontrano l'uomo giusto per loro sono compagne sagge e adorabili. Sono madri comprensive.

“PERCORSI D'OGGI”.

Sembra oggi più che mai tempo di un reale superamento da una morale, pur sussistente, del peccato, preoccupata di stabilire i limiti tra peccato e non-peccato, tra peccato mortale e peccato veniale, a una morale dell'amore, che dia più tempo per “riconoscersi”.

Da una morale della legge, solo preoccupata della sua rigida osservanza e dei riti, con i conseguenti complessi di colpa, che certo continuano ad esistere, a una morale creatrice, in un costante clima di umiltà, che è attenzione verso chiunque manchi di qualcosa.

Quanta umanità, alla sequela del Cristo, espresse san Matteo apostolo nel suo vangelo! "Se tuo fratello ha peccato contro di te, và e correggilo, tra te e lui soltanto. Se ti ascolterà, lo avrai salvato da cose peggiori".

Diceva poi S. Luca: "Uno dei Farisei lo invitò a tavola con lui, e Gesù entrò nella sua casa e si mise a tavola con lui; quand'ecco una donna, che nella città era conosciuta come peccatrice, avendo saputo che egli era lì, venne portando con sé un vaso di unguento profumato. Postasi dietro, vicino ai piedi di lui, piangendo, perché ne conosceva i più intimi e sacrificali pensieri, cominciò a bagnare di lacrime i suoi piedi, e ad asciugarli con i capelli del suo capo. Poi, li baciava e li ungeva con unguento profumato. A quella vista, il Fariseo che lo aveva invitato disse tra sé: - Se costui fosse un profeta, saprebbe che razza di donna è quella che tocca..., una peccatrice! -. Ma Gesù, rispondendo, gli disse: - Simone, ho qualcosa da dirti -. - E quello: Maestro, parla! -. Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l'altro cinquanta. Ma, non avendo essi la possibilità di restituire, condonò a tutti e due il loro debito. Chi dunque di loro lo amerà di più? -. - Simone rispose: - Quello, suppongo, a cui ha perdonato di più -. Gesù gli disse: -Hai giudicato bene -. Le famiglie oggi sono quasi tutte, come senza appello, distrutte, perché in sostanza "non si confessano", non si ripromettono continuamente quella fraterna fedeltà che subentra quasi subito dopo il primo sguardo d'amore, che postula carità, sequela e ringraziamento: "Amorevole Signore, ti ringrazio, per la tua acqua meravigliosa. Quando ho sete, la bevo, perché Tu l'hai creata, limpida e fresca, per me. Quando mi insudicio, giocando, mi lavo con la tua acqua, che mi rinfresca".

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