giovedì 7 novembre 2019

TOSSICODIPENDENZE

Un problema comune, che sin dalla giovane età, purtroppo, interessa un numero sempre maggiore della popolazione mondiale, è la dipendenza da psicofarmaci o droghe pesanti.

Qui da noi si cerca di contenerla dagli operatori dei Sert cittadini, cui i soggetti ricorrono più o meno precocemente, ma l'approccio verso di essi non consiste altro che nella dotazione settimanale di metadone, molecola che invero serve solo come effetto placebo e si rivela un ulteriore inganno della mente, e per nulla bastevole agli interessati, che comunemente vi aggiungono psicofarmaci od anche, potendo, droghe pesanti, recuperate dai pusher presenti ad ogni angolo di strada.

Ove di seguito, magari dopo anni, qualcheduno di essi decida di porre fine a tale procedere, i Sert li inviano presso strutture comunitarie poste in luoghi in genere viciniori, dove dovrebbe avvenire primariamente la disintossicazione dei recettori cerebrali compromessi dall'uso cronico di quelle sostanze, seguita da un lungo stazionare, nel tentativo di procedere al recupero delle funzioni psichiche del soggetto.

Ma tutto ciò non è che una inutile e dolorosa peregrinazione, per chi se la sia cercata.

La suddetta primitiva desaturazione dei recettori cerebrali intossicati avverrebbe mediante lo scalo, protratto per settimane, degli stessi metadone, psicofarmaci e droghe pesanti: un'antifisiologica boutade, per chi si sia interessato di psicofarmacologia.

Non si pensa, invece, che tali sostanze sono tutti potenti acidi, che dovrebbero essere primitivamente sbloccati con antiacidi o alcalinizzanti di tipo farmacologico (come innanzitutto il Magnesio, ad esempio quello della Cemon o della Natural point o quello contenuto in Trio Diger Acid, Carnidyn Plus o Sustenium Plus).

E poi ricorrendo nel tempo ad una dieta alcalinizzante, a base fondamentalmente di succhi di agrumi, mele, kiwi, banane, frutti di bosco, fragole; the o latte o caffè od orzo; minestroni di verdure, tuberi, legumi: ottimi quelli surgelati; o pasta regionale o riso parboiled integrale, conditi con olio extravergine di oliva, sale marino integrale, miracolose erbette in polvere, merluzzo surgelato o carni bianche o rosse; qualche biscotto di grano e granone regionale; bando assoluto degli zuccheri, in particolare del bianco, contenuto poi nei dolci di qualunque tipo, preferendo invece quello integrale di canna.

Il magnesio, peraltro, o solfato di magnesio (altrimenti detto sale inglese), è utile, un paio di volte a settimane, per contrastare la generalizzata stipsi.

Comunque, il ricovero protratto in quelle strutture conduce il soggetto a una dura esperienza: lavare piatti e far da mangiare nell'intera mattinata ai poveretti come lui, salvo a ritirarsi, nel pomeriggio o alla sera, in una stanza disadorna, senza mezzi con cui detergere la propria ansia - tv, computer, telefonini -, e con una minima possibilità di dialogo o di vissuto, nel bene e nel male, come in tutte le famiglie di questo mondo, con i propri cari.

Uscendosene poi dopo mesi e mesi da quella estenuante prigionia, permarrebbe irrisolta la indipendenza economica, quella che non riesce a realizzare la gran parte degli italiani.

Di queste sofferenze, invero, dovrebbe farsi carico lo Stato con un'adeguata politica di welfare, volta ad elargire agli interessati un congruo assegno mensile, di circa  mille euro, come già avviene nei Paesi del Nord Europa.

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