mercoledì 6 novembre 2019

SUL SEGNO DEL CAPRICORNO (22 dicembre - 20 gennaio)

GENERALITA'.

Nella severa struttura psicologica dei nativi non c'è spazio per la fantasia e tantomeno per le emozioni incontrollabili, per l'apertura all'imprevisto. La loro ambizione li sprona a lottare per conquistare posizioni di potere, e la loro tattica è del freddo realismo e delle azioni radicali portate avanti con decisione. Nel ciclo evolutivo, si rappresenta l'espiazione, l'amore verso valori superiori, l'accettazione del destino.

Presentano nel tempo disturbi alle articolazioni (spesso come riflesso fisico della loro rigidità psichica, anche se sono solidi costituzionalmente) e all'apparato digerente, che possono curare con acqua d'argilla.

Il loro numero portafortuna è il 10, la pietra il granato (ambra, corallo, ematite, onice, perla nera). Vi è nato Giuseppe Mazzini.

I BAMBINI “CAPRICORNO”.

Riflessivi e taciturni, appaiono più maturi rispetto alla loro età. Sanno organizzare il tempo senza chiedere aiuto a parenti e compagni di gioco. Hanno un grande senso del dovere e una loro disciplina personale, che fa superare ogni situazione. Sono bambini a cui si possono affidare compiti di una certa responsabilità. Sono molto attaccati alla famiglia, anche se non lo dimostrano.

GLI UOMINI “CAPRICORNO”.

Hanno grandi capacità organizzative e le difficoltà non li spaventano. Se raggiungono una buona posizione di lavoro, diventano lavoratori accaniti, instancabili e intransigenti con gli altri, al punto che per mettersi al riparo dai richiami dell'istinto devono rifugiarsi nel loro senso morale.

La loro dedizione alla famiglia e la sicurezza che sanno offrire, anche se può subire alti e bassi, ne fanno compagni e padri molto solidi, anche se un po' rigidi e intransigenti.

LE DONNE “CAPRICORNO”.

Le donne del segno si fanno riconoscere per la loro forza interiore, la sobrietà di gusti e stile, la riservatezza dei modi. Risolvono i problemi della vita di ogni giorno con serietà e grande senso del dovere. Per via della loro inibizione interiore, paiono attribuire troppo valore agli aspetti materiali della vita, a scapito degli affetti. Come madri sono esemplari, attente e sin troppo protettive.

“PERCORSI D'OGGI”.

C'è gente, in tanti, che ogni giorno della propria vita non solo lo riempie con preoccupazioni insite al proprio lavoro, ma si agita da matti per conseguire ogni "benessere" possibile, invece che accontentarsi del necessario e donare il superfluo, come testimonia S. Caterina da Siena, che delle sue ricchezze e nobiltà, guardando Cristo, ne fece continue povertà.

Cadono in questa trappola dell'andare avanti anche gli "scienziati", che non devono attendersi altro che trasformazione di cose preesistenti, al più parziale emulazione. La "scienza", anche dell'interiore, è anzitutto contemplazione: da questa, se fosse oggi ancora necessario, possono derivare scoperte importanti, radicali, invece che foglie secche in cima alla pianta o sotto i fondali marini.

Ma davvero vogliamo di più? Non ci basta aver sepolto i terreni e le acque sotto il cumulo di veleni e di immondizie che abbiamo "creato"? Non ci basta fermarci anche alle prime indicazioni affettive che lo Spirito ci ha fornito, se verso il sacerdozio o lo stato matrimoniale?

Si va oltre, e si rimane incastrati da un lato dalla perdita della riflessione e dall'altro in nuovi "amori", quasi questi debbano contenere esclusivamente la faccia positiva della medaglia, non i mille conseguenziali impegni e mancanze che ne derivano. Non si possono servire due padroni, chè o si amerà l'uno e si odierà l'altro, o viceversa.


Quanti drammi non visti "vivono", nelle comunità meno o più piccole, coloro che nascono giorno dopo giomo da questi cumuli sparsi di "pensieri" e che di essi si "alimentano"! Quante scuse si trovano, e che paradossalmente rallentano - invece che velocizzare in interiore e strutturante amorevolezza - il percorso di quanti le ascoltano!

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