sabato 9 novembre 2019

IL CRITICO D'ARTE SUL MIO ZODIACO


Ecco come ebbe ad esprimersi, sui miei disegni zodiacali commentati, nel maggio 2008, Maria Teresa Prestigiacomo (nella foto con l'attrice Maria Grazia Cucinotta), Critico d’Arte Internazionale, Giornalista iscritta all’Ordine Nazionale di Roma, Presidente dell’Accademia Euromediterranea delle Arti di Messina.

Gian Lorenzo Bernini, dettando al figlio la propria biografia minimizzò al massimo su chi fossero stati i suoi maestri. Allo stesso modo si comportò Michelangelo, quando Ascanio Condivi, il suo biografo, venne chiamato dal maestro per sedimentare le sue memorie.

Quale fosse il messaggio è presto svelato: far comprendere al mondo che fossero dei Geni senza maestri e senza influenze alcune, da parte del contesto storico-artistico e socio-politico del tempo.

Al contrario, con umiltà (che il maestro Montuori saggiamente alterna alla sua sicurezza), l’artista-astrologo-astronomo, pagina dopo pagina, segno zodiacale dopo segno, mostra i suoi riferimenti “cosmici”, offre ai lettori una sintesi della sua ricca cultura, pregnante di solidi contenuti, di riferimenti alla teologia, alle confessioni religiose, al Cattolicesimo, al Buddismo, alle teorie della Metempsicosi, alla medicina dell’antica Scuola Salernitana, all’inconfutabile saggezza cinese, all’eterno, arcano fascino della mitologia greca, alla filosofia cosmica di Ermete Trismegisto alla filosofia indiana.

Tutto concorre verso un fine: la piena spiritualità dell’uomo: ” Chi fa del bene, amico mio, non sarà mai sopraffatto dal male. Rinascendo trova la coscienza divina raggiunta nella vita precedente e compie sforzi più intensi per la perfezione.”: in tal modo recita una massima di Bhagavad Gita che Montuori associa al segno zodiacale Leone… Ricorda la filosofia di San Tommaso D’Aquino, evocato da Dante nella Divina Commedia, nel Paradiso, per quegli stessi concetti filosofici, il “Bonum diffusivum sui ( Il bene si diffonde da sé).

Pertanto, si evince che la produzione del maestro salernitano, medico, pittore, non è solo prodotto artistico, Bene Culturale in senso stretto come tutte le opere d’arte, bensì riveste un carattere specifico, nella pregnanza del suo significato che mostra al fruitore dell’opera, attraverso un ventaglio di sfaccettature.

Numerose sono state le rivisitazioni dei Segni Zodiacali, da parte degli artisti, in chiave comica, in stile minimale o genere gotico. La rielaborazione di Montuori si colloca quale rappresentazione pittorica densa di input, ricca di spunti per riflettere sui profondi significati. Essi attingono alle radici antropologico-culturali-scientifiche (dell’astrologia e dell’astronomia), traggono linfa vitale dalle ricerche e dai proficui studi compiuti dall’artista.

Infatti, la sua ricca cultura scientifica, la sua brillante cultura classica permea le sue opere che si impongono quali concezioni segniche nuove. Sono idee, pensieri filosofico - iconici all’interno dello Zodiaco e dei suoi Segni.

Sono percorsi di intensa spiritualità che Montuori, con la filosofia di un guru indiano, ci invita a consumare. Pertanto, attraverso lo zodiaco, i suoi segni zodiacali d’arte si impongono al lettore ed al fruitore delle opere quali momenti funzionali all’artista per dispensare frammenti di saggezza, lezioni di vita destinate ad un’umanità sofferta e tormentata. Ne riceviamo sollievo, ne traiamo beneficio, linfa vitale per i nostri giorni imprigionati in un “ roveto di giorni senza tempo” come recitano i versi del poeta Nicola Romano nella poesia“ Nell’ora delle stelle”.

C’è da aggiungere che ogni Segno Zodiacale di Montuori, nel libro, è corredato da un profondo pensiero, spiritualità in bonsai dei nostri giorni. L’artista coglie e trasferisce sulla tela e su queste pagine, il ritmo dell’energia che si muove tra dodici stati dell’Essere. Esso è espresso elegantemente dal pittore-filosofo tra forme, piani e volumi, attraverso il captare ed il trasferire dell’energia, anche quella cromatica (cromoterapeutica). Lo Zodiaco diventa, pertanto, strumento per dissertare sulla vita e sul mondo.

Una conclusione, se potesse definirsi tale, potrebbe considerarsi quella che costituisce la riflessione-corredo del segno zodiacale Leone di Montuori, affidata al filosofo ed astronomo persiano Khayyàm ( 1200 d.C): “Cos’è tutto questo affannarsi per il denaro e tormentarsi per questo mondo? Hai mai visto qualcuno che sia vissuto eterno? Questi uno o due soffi di vita, che sono nel tuo corpo, sono un dono: a mo’ di dono bisogna vivere!”

Un’altra considerazione che ci offre la produzione di Montuori è che le neuroscienze hanno dato un contributo alla comprensione dell’esperienza estetica dell’arte: cosa ci spinge, come nel caso delle opere dell’artista, a quel cortocircuito occhio-mente o “ occhio spirito”, come recita il titolo di un intrigante testo dedicato da Merleau-Ponty, nel 1964 all’Estetica?

Ed ancora, si può dire che i suoi stessi dipinti ci riconducono verso gli studi attuali della Neuroestetica e delle Neuroscienze, riguardo alla scoperta dei Neuroni a specchio: attraverso i neuroni a specchio gli scienziati intendono dimostrare che, nella fattispecie dei Segni Zodiacali, come nella percezione delle immagini di contenuto artistico, il vedere, la percezione visiva è cosa ben diversa da una semplice registrazione visiva di ciò che osserviamo.

Intendo sostenere la tesi degli scienziati “scopritori dei neuroni a specchio”: con i Segni Zodiacali pittorici di Montuori si interagisce profondamente, attivando quella che si definisce una “embodied simulation”, simile al fenomeno dell’empatia, concetto meglio definito dal fisiologo Vittorio Gallese che con D.Freedberg affronta l’argomento in “ Motion, emotion and empathy in esthetic experience”, 2007.

Le opere sono caratterizzate da un forte equilibrio cromatico, un acceso bilanciamento ritmico. Quasi ectoplasmi, protozoi o batteri al microscopio appaiono alcuni segni, come il “Cancro” dalla brillante componente cromatica, dal forte dinamismo innestato dal pittore nell’impianto scenico reso spettacolare attraverso le caleidoscopiche cromie.

I “Pesci”? Gravitano in un’atmosfera subacquea dai fondali perdut. Forse la Fossa delle Marianne? Chissà tra quali anfratti, anfore etrusche o relitti di navi fenice scivoleranno silenziosi quei pesci? L’habitat naturale è il viola, segno che nel fondo del mare vige un’altra vita, una dimensione cosmica-onirica. La componente cromatica è allo stesso modo forte, nell’opera “Pesci” che gravita sulle nuances del rosso acceso: due tre colori dal forte senso ritmico; un terzo colore conferisce particolare movimento al fondale.

L’”Acquario” è dominato dal ritmo musicale; come in una sinfonia, tutto è armonia, tutto riconduce all’ordine. Il fondo azzurro colloca l’”Acquario” nel suo habitat naturale.

“Gemelli”, invece, è un’opera incastonata in una diversa Galassia, in cui due gemelle (Montuori riscatta la condizione femminile) guardano alla Terra, ad altri pianeti dalle forme strane e dai colori surreali. L’insieme, scultoreo nell’impianto, si incastona in un’ellisse, riconducendo la composizione all’armonia.

“Vergine” appare minimale, sintetica: con pochi tratti l’artista coglie pathos e mestizia, attribuendo alla “ Vergine” il tipico colore femminile: il rosa.

Di rosso fuoco, di passione, sangue, amore e morte, si riveste il “ Toro”: un’ellisse, un’arena virtuale per un Toro dalla testa blu, il colore della rinascita e della rigenerazione…blu, colore freddo, in contrasto con il rosso del sangue e dell’arena.

Il Capricorno è, al contrario “mitologico”, prustianamente perduto nel tempo ritrovato, appare romantico; ha il fondo nero della caparbietà, della costanza, presenta segni etnici.

In conclusione, segni ritrovati, Segni Zodiacali che intrecciano pensieri e storie nuove con il mondo…Poco importerà se il numero fornito da Montuori ed attribuito al tuo segno, sarà fortunato o meno oppure se la tua pietra fortunata, di ametista o di diamante, a contatto della tua pelle, di Toro o di altro segno, non renderà particolarmente brillante la tua esistenza.

Quel che importa è che con Michele Montuori abbiamo percorso un viaggio a ritroso nel tempo, a velocità della luce delle Stelle, un viaggio col cuore e con i sentimenti “antichi” di chi vuole fare conoscere meglio lo Zodiaco: ”Conoscere per amare”: recitavano le parole di una nota enciclica di Papa Giovanni XXIII, Papa Woytila.

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