lunedì 11 novembre 2019

MEDICS

Le cellule, primo impatto per gli studenti di medicina (ma anche per quanti, piccoli, vengano dotati di un microscopio), aggregandosi, formano i tessuti, che sono quattro: epiteliale, muscolare, nervoso, connettivale.

Ora, allo studioso che voglia oggi cercare di capire di primo impatto le malattie, stante la intossicazione ubiquitaria da metalli pesanti ed interferenti endocrini presenti nei cibi e nelle acque, non interessano tanto i primi tre (quelli fanno comunque parte del bagaglio iniziale dei corsi universitari), quanto il tessuto connettivo propriamente detto.

Esso origina da cellule staminali mesenchimali multipotenti, capaci di dar luogo a tutti i tipi cellulari presenti nei tre foglietti embrionali.


Le sue cellule sono separate da spazi occupati da una sostanza fondamentale, detta anche amorfa, costituita prevalentemente da proteoglicani, che si associano a lunghe catene di acido ialuronico mediante proteine speciali dette proteine link.

Proteoglicani che hanno la capacità di "intrappolare" consistenti quantità di acqua formando un gel, con funzione di sostegno meccanico, resistenza alla compressione e capacità di filtrazione, che regola la velocità di diffusione di liquidi attraverso lo stesso tessuto connettivo.

La funzione fondamentale del connettivo è di essere ricettacolo di tossine esogene (metalli pesanti, interferenti endocrini, farmaci) ed endogene (provenienti dal metabolismo cellulare).

Ora, se queste, in particolare le prime, non vengono bloccate o chelate, ne rimangono danneggiati in modo ingravescente tutte le cellule ed i tessuti con interessamento del connettivo e quindi dei vari organi, con relative "malattie", dalla semplice allergia al cancro, così come esposto nella tavola in sei fasi delle Omotossicosi, di cui in Italia ci parlano in particolare la Guna e la Named, e non solo loro.


Il modo migliore per bloccare o contrastare quelle tossine rimane l'alimentazione: acqua sana, cereali e legumi integrali, succhi verdi di verdura e frutta (onde favorire l'equilibrio od il riequilibrio del ph ematico, che dev'essere lievemente alcalino, tra 7,35 e 7,45, quello che permette la formazione di euormoni ed euenzimi, con regolazione dell'intero assetto neuro endocrino immunitario), poche carni meglio se bianche, poco pesce, meglio se congelato e proveniente da mari non ancora del tutto contaminati, pochi latticini e formaggi, preferibilmente freschi, un bicchiere di vino o di birra, olio di oliva extravergine spremuto a freddo, sale marino integrale, polveri di pepe nero, erbette macinate.


In ogni caso, per quanto uno possa volgere al meglio l'alimentazione, vengono in soccorso le industrie medico alternative con i loro nutraceutici ed antiossidanti naturali, capaci di contrastare ancora più efficacemente l'eccesso di radicali liberi derivanti da quelle diete incongrue ed il conseguenziale stress ossidativo che esse inducono in cellule, tessuti ed organi.


Ciò detto, rimangono per l'uomo in gran parte irrisolti la carenza di mezzi economici ed i conflitti affettivi.

Sapranno i nuovi confessionali e mezzi di comunione, l'occhio televisivo e quello del computer, dare le più giuste indicazioni, in merito?

Lo si spera.

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