giovedì 23 maggio 2019

TUTTI QUI - Claudio Baglioni

SULLA RIVA DEL MARE

Come lieta sembra la terra a chi  --- se Poseidone infranta gli abbia la nave, urtata dal vento e dall'onde furiose! --- sia sfuggito alla morte, così, similmente, apparve alla donna, per un attimo, caro il marito.



mercoledì 22 maggio 2019

MEDICINA, IN OSPEDALE ED A CASA

In genere, si ricorre all'ospedale non solo per fati traumatici di immediata pertinenza chirurgica od ortopedica, ma prevalentemente per due motivi: un'ambascia respiratoria e palpitazioni cardiache, le due condizioni potendo coesistere.

Nella mia attività di medico di famiglia, in un paese isolato dal resto del mondo, dovevo anche interessarmi di emergenze.

Oltre a porre un immediato semplice occhio sulla costituzione del paziente (se nella norma, o se magro, o se obeso), al volto (se bianco o arrossato od ingiallito o terreo), ed alle sclere, mi precipitavo ad ascoltare col fonendoscopio il torace, alla ricerca di rantoli o rantolini, soprattutto alle basi, nonché di rumori od ottusità con la percussione.

Mi ponevo poi sull'aia cardiaca, per rilevare eventuali sfregamenti o soffi  a carico del motore cardiaco, più i toni, che potevano darmi prevalenti indicazioni sullo stato delle valvole. 

Ancora, tastavo il polso radiale  (se debole o iperpulsante), misurando poi la pressione arteriosa e le onde sfigmiche con lo sfigmomanometro, queste ultime dandomi indicazioni su uno stato yin o yang del paziente, di cui già allora mi interessavo.

Misuravo infine la temperatura con un termometro od anche, se il tempo stringeva, ponendo la mia mano sulla sua fronte.

Lo interrogavo poi se per caso gli fosse stato diagnosticato diabete, e sulla condotta alimentare, ma già sufficiente essendo stata la primaria fotografia della sua ombra fisica.

Non perdevo ulteriore tempo, i dati di cui sopra indirizzandomi ad una immediata condotta terapeutica, con ben pochi farmaci: una fiala o massimo due di Bentelan da 4 mg, una di Lasix da 20 mg, delle gocce di digitale in caso di fibrillazione atriale, e come sempre di un antibiotico (una cefalosporina od un aminoglicoside, che avevo in borsa con me), instradato non solo dai rilievi toracici, ma cotto del fatto che la quasi totalità delle malattie era dovuta ad infezioni, prevalentemente a carico dei polmoni e dei reni, che i cinesi consideravano la fonte della vita.

Ho salvato così molte vite.

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Oggi, invece, i medici di famiglia se ne fregano delle urgenze, e ti mandano subito in ospedale, dove si va a morire con estrema frequenza.

Prendiamo il caso di un'ambascia respiratoria: magari ti fanno qualche piccola domanda, ti auscultano, ricorrono ad un elettrocardiogramma che non dice niente sull'equilibrio idrosalino, poi ad un prelievo da vena (i cui risultati hanno il tempo che trovano, e magari si ricorresse ad una elettroforesi ematica, nonchè urinaria), poi ti fanno un torace, o se non contenti, anche  una tac, con perdurante attesa del malcapitato, e poi chissà a cos'altro ancora la mente fertile delle multinazionali ha inventato.

Passano intanto ore, su una sedia od una barella, ad attendere se ti ricoverino in urgenza od in reparto.

E lì che ti fanno? Quasi mai, o con grave ritardo (visto che non ci si accontenta di un torace e si rimanda ad esami colturali ematici o peggio su dolorosi broncoaspirati, i cui risultati arrivano dopo giorni), ricorrono ad una antibioticoterapia, cui ci si dovrebbe indirizzare con la semplice misura della temperatura e con l' auscultazione toracica: terapia capace da sola di sbloccare polmoni e reni, coinvolti come sempre da processi infettivi, con miglioramento d'emblèe del quadro generale.

E' frequente, poi, in queste "urgenze" (non solo per frequenti flebopatie ma anche nei casi semplici o complessi di coma), il ricorso alle potenti eparine di oggi, mica al semplice acido acetilsalicilico, che studi affermatissimi hanno rivelato essere il miglior ed innocuo anticoagulante.

L'eparina - che smuove grassi viscerali, ed alla quale non bisognerebbe affatto pensare, soprattutto se nella norma colesterolo, trigliceridi ed omocisteina, casomai ricorrendo all'acido acetilsalicilico - scoagula il sangue, ma rende anche possibile la formazione di trombi, a partenza non solo dai grassi viscerali, ma dai presunti coaguli, con possibile interessamento embolico delle arterie cerebrali (potendo riaffiorare più gravemente un coma), polmonari (con successivo peggiore quadro dispnoico, che ahimè, ci si volge a ridurre col ricorso ad una ventilazione artificiale con dolorosa intubazione endotracheale, che, se perdurante, aggrava ben più non solo lo stato psicologico del soggetto, ma la funzionalità dei suoi stessi polmoni), e dell'atrio e del ventricolo destro del cuore (con quadri di scompenso).

Quanto alle acidosi metaboliche e respiratorie facilmente presenti in questi pazienti (soprattutto se obesi, ed indotte per lo più da un'alimentazione con cibi acidi e spesso da un concomitante ricorso alle sigarette, contenenti metalli pesanti ed altre molecole tossiche dei fumi da aspirazione), oltre a poter essere rilevate per dare lumi sull'equilibrio acido - basico del paziente con la semplice misura del ph ematico ed urinario, o se si vuole col concorso del breath test, in luogo della frustrante ed atemporale ed inconcludente emogasanalisi, potrebbero essere risolte facilmente con semplici polveri alcalinizzanti, tipo Regobasic della Pegaso (sebbene ce ne siano decine, commercializzate dalle varie industrie, non solo alternative).

Invece, in qualche pronto soccorso teoricamente all'avanguardia, si usano costosissime sacche di Periven, contenenti non solo solfato di magnesio (il vecchio sale inglese, la cui polvere per os potrebbe risolvere adeguatamente un'affiorante stipsi, problema non solo di degenza ospedaliera, ma cosmico), che da solo basterebbe a ridurre qualunque tipo di acidosi, ma aminoacidi concentrati, di cui il cervello, la scatola di comando del paziente, sicuramente messo a digiuno, potrebbe magari giovarsi per un paio di giorni.

Quegli stessi aminoacidi concentrati, infatti --- se non accompagnati da un'adeguata idratazione con il ricorso 24 ore su 24 a soluzioni idrosaline, ove i pazienti vengano intubati, nè potendo bere, e considerando che le cellule ed i tessuti hanno bisogno di circa due litri di acqua al giorno ---, potrebbero provocare sofferenze renali con anuria e concomitanti edemi alle caviglie, che si dovrebbero contrastare con qualche compressina da 25 mg di lasix, purchè venga sostenuta l'idratazione, od il semplice diuretico bloccherebbe ancor più i reni.

L'alcalinizzazione (capace non solo di ridurre ogni fenomeno acidotico, ma anche di contrastare la compromissione come generalizzata del microbiota intestinale, che da solo rappresenta ben l'80% dell'intero comparto immunitario ed è inoltre capace di regolare l'intero assetto endocrino), dovrebbe essere condotta dal nutrizionista, ove tra le figure di quelle mura.

Ove poi il paziente se ne uscisse comunque fortunosamente indenne dalle corsie ospedaliere, la stessa dovrebbe essere posta in essere cronicamente un pò da tutti, non solo da quegli ammalati, con alimenti scelti, pochi, contenenti nutrienti capaci di far fronte alle esigenze quotidiane del cervello, che macina attività costantemente.


Questi, ad esempio: minestroni anche surgelati di verdure, tuberi e legumi, con l'aggiunta di riso parboiled o di paste integrali o meglio ancora regionali, qualche pomodoro tipico doc (qui da noi, ad esempio, sono ottimi quelli della Torrente o della Rosina), cipolle (come quelle ramate di Montoro o di Bracigliano), il tutto condito con olio extravergine di oliva spremuto a freddo (come quello nostro del Cilento), sale marino integrale della Sicilia e non bianco né iodato, erbette in barattolo (ricche di preziosi oligoelementi, che intervengono nella formazione di euenzimi ed euormoni, con riequilibrio di tutto l'assetto metabolico, ghiandolare ed immunitario), più, come tutti i giorni, pesce prevalentemente surgelato e di piccola taglia, o qualche fettina di pollo o tacchino, migliori  della carne rossa, ed uno o due bicchieri di vino rosso (tipo quello delle colline stabiesi, o l'aglianico di Solopaca, od anche il Montepulciano d'Abruzzi) o bianco (come la Falanghina irpina), tutti ricchi di preziosi antiossidanti.

In più, occorrerebbe integrare tale dieta con spremute di agrumi ed antiossidanti od anti radicali liberi presenti in spezie, erbe e piante naturali, magari con l'aggiunta di vitamine, come la A, la C, la E, e la D di origine ancora naturale (bella la scienza vitaminologica), convogliati all'attenzione dei medici di famiglia e del pubblico dalle numerose industrie medicoalternative, considerato l'ubiquitario stress ossidativo di cellule tessuti ed organi, dovuto ai metalli pesanti ed  agli interferenti endocrini, presenti non solo nel cibo, ma anche nelle acque dei mari e dei fiumi, nonché nei tubi che raggiungono le case.

SOTTRAZIONE DI BENEVOLENZA

Il più grande pedagogo del secolo scorso ed una delle ultime incarnazioni di Cristo, Giovanni Bosco, di Torino, dove la gente ancora perde tempo attorno ad un lenzuolo, quello sindonico, che è solo fumo negli occhi, invece che volgere attenzione ai veri problemi dell'uomo, in particolare sull'educazione dell'infanzia e della gioventù, lasciata la quale si diviene preda del mondo, ebbe a dire: "La sottrazione di benevolenza è un castigo che eccita l'emulazione".

Pensiero rivolto in particolare ai genitori, e poi a quanti seguono le dinamiche psicofisiche della gioventù dietro ad una cattedra, ma certo anche, forse più, a chi realizza una più espressiva comunione con essi attraverso i suoni, i colori e le animazioni convogliati dall'apparecchio televisivo, cui ci si pone presto in sottomissione.

Ma la sottrazione di benevolenza od un pensiero distorto,sin dal concepimento dell'essere, e poi del neonato, e poi del piccolo, riesce ad alterarne lo spirito, la psiche e lo stesso abito corporale senza che ce se ne renda conto.

Più avanti, poi, non occuparsi a pieno titolo delle esigenze affettive e fisiche dei bambini che in genere le esprimono con pianti (è sufficiente avvicinarsi alla culla, prenderli in braccio e dondolarli, magari aiutandosi con un biberon a base di citrato, se non di fiori di camomilla, semi di finocchietto ed un pò di buon miele, o magari di zucchero integrale di canna o di barbabietola, chè il latte, soprattutto quello artificiale, è una vera disgrazia per la loro pancia ed il loro cervello, a meno che le industrie che lo producono non mutino registro, e cambiargli i pannolini), è una vera precoce distruzione della loro entità: questa è sottrazione di benevolenza.

Estrapolando il discorso, la stessa è vissuta in genere dai poveri sempre più in aumento, dagli indifesi, dai diseredati, dai malati in genere incompresi ed avvelenati, e dai carcerati.

Tale benevolenza dovrebbe essere compito primario dello stato, dei politici, di giudici non inalberati, e di ogni uomo di buona volontà, a cominciare da quanti si nascondono dietro i veri mezzi di confessione e comunione dell'uomo d'oggi, come detto: la tv, e poi il computer, e, se si vuole, il telefonino, con i loro suoni, i loro colori, le loro animazioni e le loro notizie.

venerdì 17 maggio 2019

GREATEST HITS - Norah Jones

SAINT GERMAIN

Saint Germain fu un letterato, autore di diversi scritti, i più conosciuti dei quali sono: "Io sono", "Il settimo raggio" ed "I Decreti".

 Egli fu Maestro Asceso, ossia una di quelle persone che, dopo una o più esperienze terrene, realizzano in sé la fusione tra materia e spirito ottenendo un "corpo di gloria", non più soggetto alle leggi di gravità e di morte.

Scritture che parlano di lui lo descrivono come un “Maestro” che aveva una cultura sbalorditiva, che spaziava in svariati campi del sapere: non esisteva, pare, lingua, antica o moderna, al di fuori della sua conoscenza: la storia sembrava non avesse segreti per lui e, in effetti, uno dei punti di forza del suo personaggio era l'affermazione di sapersi muovere a piacimento nel tempo, essendo testimone "interattivo", diremmo oggi, degli eventi e degli uomini che vissero in secoli diversi.

È storicamente provato che Saint Germain fosse amante della musica, abile pittore, seppur privo di originalità artistica, ed ingegnoso chimico, avendo elaborato centinaia di procedimenti industriali per la tintura delle sete, per il cuoio, per la preparazione di oli ed essenze, oltre che per la cosmetica, arte in cui era considerato autore di ricette miracolose.

Ma un aspetto, in particolare, dei presunti poteri del Conte di Saint-Germain, colpì i suoi contemporanei, la capacità di non invecchiare: in quanto Essere Asceso, aveva scoperto il segreto dell'eterna giovinezza.

mercoledì 8 maggio 2019

STAY WITH ME (Sam Smith)

CLASSI POLLAIO


Secondo il filosofo Umberto Galimberti, perché un insegnante possa lavorare in modo efficace, non bastano competenza e passione: ci vuole un’istituzione scolastica che garantisca classi di dimensioni più contenute.

Le attuali, dai nidi al liceo, sono stracolme di scolari, circa trenta per ogni aula: le si definiscono perciò "classi pollaio".

martedì 7 maggio 2019

MENTE A RIPOSO

E' richiesto, per il rilassamento della mente, che si faccia uso, a volte, di propositi scherzosi, ma poi del computer e della tv: per le ultime notizie, per i film, lo sport, la musica, e qualche buon programma di intrattenimento, sapendo scegliere.

giovedì 2 maggio 2019

MELE E THE, PER STARE BENE

Una dieta ricca di flavonoidi aiuta a ridurre il rischio di tumori e di malattie cardiache mortali.

Questo è quanto hanno affermato i ricercatori della School of Medical and Health Sciences presso l’ECU, Edith Cowan University, al termine di uno studio guidato dal dott. Nicola Bondonno.

Mele e tè risulterebbero tra i cibi più indicati per centrare questo prezioso obiettivo.

Sono sufficienti circa 500 mg di flavonoidi, hanno affermato i ricercatori, per ottenere un’importante riduzione della mortalità legata a tumori e disturbi cardiaci.

Una “dose” che può essere ricavata, ha spiegato il dott. Bondonno, attraverso il consumo di una varietà di composti flavonoidi, ricorrendo ad esempio a “una tazza di tè, una mela, un’arancia, 100 grammi di mirtilli e 100 grammi di broccoli”.