lunedì 11 novembre 2019

LA CLOROFILLA: NUTRIENTE ESSENZIALE PER TUTTI

La fotosintesi clorofilliana, che si realizza nelle cellule delle foglie delle piante e dei vegetali, quando irradiate dai raggi luminosi provenienti dal Sole, avviene specificatamente nei cloroplasti, organuli presenti nel citoplasma di quelle cellule.

Essi sono visibili al microscopio –--- oggetto di cui dovrebbero essere dotati i bambini sin dalla scuola primaria ---- come corpuscoli di colore verde di cui è composta la clorofilla, e che, oltre ad essere presenti nelle foglie di piante e vegetali, si ritrovano anche nelle cellule delle alghe eucariotiche.

Tali cloroplasti sono in grado di catturare l’energia luminosa  proveniente di giorno dal Sole e trasformarla, proprio tramite l’azione della clorofilla in essi presente in energia chimica, con liberazione di ossigeno e fotolisi delle molecole d’acqua.

L’ossigeno liberato dalle piante ---- soprattutto da quello delle foreste sparse sul pianeta, in particolare quella amazzonica, definita il polmone verde della terra, nonché da quello di tutte le altre piante già presenti o di cui di cui si intende fortunatamente dotare i terreni dell’intero pianeta, più minimi spazi cittadini ---  si inoltra nell’atmosfera, permettendo così all’uomo di respirare.

Risalendo alla clorofilla, essa ha una struttura chimica molto simile all’emoglobina, il principale costituente del sangue umano: l’unica differenza tra le due molecole è che al centro della molecola di clorofilla c’è il magnesio, mentre nell’emoglobina troviamo il ferro.

Per merito di questa somiglianza chimica, la clorofilla è in grado di aumentare l’ossigenazione delle cellule, nonché di mantenere il ph delle stesse entro i limiti di una lieve alcalinità, necessaria perché si realizzino in modo fisiologico tutte le reazioni metaboliche che avvengono nel sangue - ove se ne contrasta efficacemente un'anemia! -, e nei tessuti.

Se il ph invece tendesse all’acidità ---- come oggi avviene quasi dappertutto a causa del consumo di cibi ricolmi di acidi, interferenti endocrini e metalli pesanti ---- l’organismo ne soffrirebbe, avanzando nelle varie patologie di cui si fa diagnosi, tanto più gravi quanto più il ricorso a quegli alimenti è protratto ed incontrastato.

Invero, le azioni benefiche della clorofilla possono essere ottenute mangiando non solo i frutti delle piante, ma anche i vegetali che ne contengono grandi quantità purchè non sottoposti a disgraziati processi di imbianchimento da parte di chi li produce: in particolare spinaci, bietole, broccoli, cavoli, cicoria, cime di rapa, erba d’orzo, erba di grano, tarassaco, come tutti conditi rigorosamente con sale marino integrale, olio extravergine di oliva e limone od aceto di mele biologico.

Inoltre, la clorofilla è presente in quantità notevolmente maggiori  nel succo di aloe, purchè opportunamente trattato, come quello preziosissimo dismesso dalla LR, industria italo tedesca

Sembra peraltro che i vegetali che più in assoluto contengono clorofilla siano le Alghe Eucariotiche, non tanto le brune ---- come ad esempio il fucus, ricco di fucoxantina e d iodio, ottimo quindi per normalizzare le tireopatie, e l’alga Kelp ----, quanto le verdi-azzurre.

Tra queste ultime, spiccano  l’Alga Klamath, od Aphanizomenon Flos Aquae (organismo unicellulare che nasce e cresce nelle acque incontaminate del lago di Klamath, in Oklaoma – Usa, che, dopo l’essiccamento e la polverizzazione, viene commercializzato come integratore non solo di clorofilla, ma anche di benefici aminoacidi, acidi grassi essenziali, vitamine, sali minerali ed antiossidanti).

Ne esistono numerose commercializzazionI, ma mi piace ricordare in particolare quella della CEMON, antica casa napoletana che si occupa anche di omeopatia: “Blue Tonic”, 90 capsule vegetali da 300 mg.

Azione più o meno simile, con medesimi costituenti della Klmath, ha l’Alga Spirulina.

Anche di questa ne esistono numerose commercializzazioni, ma, da buon campano, consiglio quella pura al 100% e senza addensanti prodotta dalla Pam, industria che opera ad Acciaroli, nel Cilento.

Di aloe e di alghe blu-azzurre dovrebbero nutrirsi un po’ tutti, sin dall’infanzia: penso alle loro lunghe ore sui banchi, senza nutrimenti essenziali per il cervello, costantemente all’opera, e senza veri rifornimenti, constatato quello che si vede in giro.

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