mercoledì 6 novembre 2019

SUL SEGNO DELLO SCORPIONE (23 ottobre - 21 novembre)

GENERALITA’.

Nel ciclo evolutivo, questo segno si riferisce alla trasformazione che si realizza attraverso la crisi. I nati sotto questo segno hanno personalità complessa, ambizione e insieme grande senso di responsabilità. Coinvolgono il partner in un magnetismo cui è impossibile resistere. Per errate abitudini alimentari, manifestano disturbi a carattere infiammatorio all'intestino e all'apparato urogenitale.

Il loro segno portafortuna è l’8,la pietra il topazio (corallo scuro, ematite, malachite). Vi è nato F. Dostoevskij.

I BAMBINI "SCORPIONE”. 

Sono bambini come indomabili, molto intelligenti e critici. Alla loro vivacità alternano peraltro un fondo di introversione che li porta a chiudersi in se stessi quando non si sentono compresi o quando entrano in conflitto col mondo esterno. Devono essere "ripescati" allora con amore. 

GLI UOMINI "SCORPIONE”.

Dotati di acuta intelligenza e di una come inesauribile carica energetica, perseguono con determinazione le loro mete. Non si adattano facilmente all'ambiente, accettano sì per quieto vivere le situazioni che non li soddisfano, ma nessuno come loro sa, anche ripartendo da zero, modificare il proprio stile di vita. Sono capaci di grande attaccamento alla partner, ma non ne accettano che sia messo in discussione il loro potere. Sono padri esigenti.

LE DONNE “SCORPIONE”.

Consapevoli del loro fascino e orgogliose, il forte carattere e la loro intelligenza indagatrice e accorta consentono di non lasciarsi mai cogliere alla sprovvista dagli eventi e dalle reazioni altrui. Impongono senza mezzi termini le loro regole e, a lasciar loro campo libero, prenderebbero in mano le redini della vita altrui. Ottime organizzatrici in famiglia, sono attaccatissime ai figli eppur non ne ostacolano la loro esigenza di autonomia. 

“PERCORSI D'OGGI”.

Nel suo primo discorso, tenuto in un parco, il Buddha, l'Illuminato, espresse i principi delle Quattro Nobili Verità: a) della sofferenza; b) dell'origine della sofferenza; c) dell'estinzione della sofferenza; d) del sentiero che conduce all'estinzione della sofferenza. Questo discorso, riferito all'anima, è stato giustamente così sintetizzato: a) prevenire l'insorgere di stati non salutari non ancora sorti; b) abbandonare gli stati non salutari già sorti; c) far sorgere stati salutari non ancora sorti; d) consolidare gli stati salutari già sorti.

Sono reali i consigli del principe Siddharta, cui una sposa portò una ciotola di buon riso in un momento di bisogno in un periodo in cui aveva mandato a farsi friggere tutti i modi di rappresentare la realtà che aveva incontrato uscendo dal castello incantato in cui lo aveva trattenuto il padre sino alla gioventù. Ed in seguito tornò alla sua casa!

Oggi la storia di Siddharta, come ogni altro libro sacro - si pensi ai due vangeli, quello orientale, la Bhagavad Gita, più antico, e quello occidentale, scritto col sacrificio attento dai quattro apostoli -, si trovano a pochi soldi, né si meditano.

L'insegnamento del senso della carità, nel silenzio e de facto, non ha latitudine, né prezzo, né valore: ciò davvero ci distingue dagli animali, in un salto non geometricamente misurabile e affatto asservito ad una lentissima "evoluzione". O rischiamo davvero che i segreti di Fatima, soprattutto il terzo, che ci dà perdenti entro il 2050, vadano a "buon fine", come ripetono al Wwf: "Il comportamento dell'uomo ha già causato l'estinzione di molte specie animali e vegetali. Inquinamento atmosferico e sfruttamento delle risorse naturali la renderanno invivibile. 

Se continuiamo ad andare avanti così, pianificando ancora per i prossimi decenni e non invece intervenendo drasticamente sugli scempi compiuti dall'uomo in questi ultimi cinquanta anni, la Terra morirà entro il 2050". Confidiamo per altro nel pensiero a rimanere in contatto con l'Alto e a invocarne quasi l'intervento misericordioso.

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